Il presidente americano Joe Biden ha deciso di alzare un muro contro il nemico Putin e dopo aver affossato il Nord Stream 2, ha deciso di inasprire la guerra energetica con Mosca colpendo "la maggiore arteria dell'economia russa per dare un altro potente colpo alla macchina da guerra di Putin" contro l'Ucraina. Dalla Casa Bianca, Biden ha annunciato un ordine che vieta l'importazione negli Stati Uniti di petrolio, gas e carbone russi, oltre a nuovi investimenti americani diretti o indiretti nel settore energetico di quel Paese, mentre tutte le major si sono già ritirate (ultima la Shell).
"Non vincerà"
"Putin non vincerà, potrà conquistare alcune città ma non un intero Paese", ha affermato Biden, sottolineando che adesso, grazie all'onda d'urto delle sanzioni, il rublo "vale meno di un penny". Una mossa seguita anche da Londra, che ha deciso di azzerare le forniture di gas e petrolio dalla Russia entro la fine del 2022. Lo stesso esempio lo starebbe seguendo anche Tokyo, che ha in mente di sviluppare una misura analoga. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, si è detto grato per la leadership statunitense e personale del presidente Joe Biden nel "colpire nel cuore della macchina da guerra di Putin e nel bandire petrolio, gas e carbone dal mercato statunitense", aggiungendo su Twitter come sia importante "incoraggiare altri Paesi e leader a seguire" questo esempio.
La risposta di Putin
Il presidente russo Vladimir Putin, come risposta alla Casa Bianca, ha appena firmato un decreto per limitare le esportazioni e le importazioni di determinati prodotti e materie prime con alcuni Paesi fino al 31 dicembre. Lo ha riportato l'agenzia russa Tass, aggiungendo che il governo è stato incaricato di determinare entro due giorni gli elenchi degli Stati esteri che saranno interessati da queste decisioni. Inoltre, In caso di un embargo petrolifero, "abbiamo tutto il diritto di prendere una decisione corrispondente e imporre un embargo sul pompaggio di gas attraverso il gasdotto Nord Stream 1", tagliando così l'approvvigionamento dell'Europa secondo quanto dichiarato dal vicepremier russo Aleksandr Novak.
Come abbiamo visto sul Giornale.it, tra i Paesi che subiranno i tagli decisi dallo zar potrebbe rientrare anche l'Italia, entrata a far parte della lista dei "Paesi ostili: nella black list figurano tutti i Paesi Ue ma anche altri come Corea del Sud e Svizzera, che ha preso le distanze da giorni dal Cremlino.
"Salvaguardare sicurezza della Russia"
Ufficialmente, secondo quanto appreso da fonti, il decreto che dà mandato al governo di stilare entro due settimane una lista di Paesi per i quali saranno vietati i movimenti di export e import di prodotti finiti e materie è fatto "per salvaguardare la sicurezza della Russia". "Se Putin taglia la consegna di fonti energetiche, la Germania è preparata", ha replicato il vicecancelliere tedesco Robert Habeck. Ma è proprio questo lo scenario più temuto da molti Paesi europei, in primis da Italia e Germania. Infatti, nel nuovo pacchetto di sanzioni contro Mosca, la Ue sta mettendo a punto che non ci sarebbero le forniture di energia russa. L'Unione Europea dipende dalla Russia per il 40% dal suo gas e per il 30% dal suo petrolio.
"Putin arrabbiato e frustrato"
Intervenuto al Congresso degli Stati Uniti, il direttore della Cia Williams Burns ha descritto il presidente russo Vladimir Putin come "arrabbiato e frustrato" per l'andamento della guerra.
Per questo, ha aggiunto, ci aspettano "brutte" settimane, con Putin che cercherà di "schiacciare l'esercito ucraino senza curarsi delle vittime civili". Insomma, giorni difficili sul fronte guerra se non interverrà qualcosa a porre fine allo scempio in atto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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