Quei 3 infiniti minuti di vuoto. Poi l'aereo si è schiantato a terra

La tragedia del Boeing ucraino. Guasto tecnico o missile terra-aria? Dopo il "problema", quella manovra disperata del pilota

Quei 3 infiniti minuti di vuoto. Poi l'aereo si è schiantato a terra

Di certo, per ora, c’è solo il conto delle vittime: 176 persone morte a bordo del Boeing 737-800 di Ukraine International Airlines, esploso nei cieli di Teheran sei minuti dopo il decollo. Il contorno, cioè il "come" si sia arrivati alla tragedia, è al centro della indagini americane, iraniane, canadesi (63 vittime) e ucraine.

Un video, considerato attendibile dal New York Times, ha riacceso l’attenzione su quella che nei primi momenti era stata liquidata come una tragedia. L’intelligence americana sostiene che ad abbattere il velivolo sia stato un missile di fabbricazione russa, un SA-15, in dotazione all’esercito iraniano. Trump ieri, per non alzare il livello dello scontro già infuocato con la Repubblica islamica, ha parlato di un "errore" che “qualcuno dall’altra parte", cioè gli iraniani, "potrebbe aver commesso". Ma stando a quanto raccolto dagli 007 Usa, sarebbe "altamente probabile" che il Boeing sia stato centrato, per sbaglio o meno, da un razzo dei Pasdaran lanciato dal sistema missilistico antiaereo Tor-M1. Il premier canadese, Justin Trudeau, ne è ormai convinto: "L’aereo è stato abbattuto da un missile terra-aria iraniano".

L’Iran smentisce categoricamente e conferma la prima versione, quella dei "motivi tecnici". Una spiegazione inizialmente accettata anche da Kiev, che in un comunicato assicurava come le ipotesi "di un attacco terroristico o di un attacco missilistico" potevano essere escluse. La scatola nera potrebbe diradare la nebbia, ma non è chiaro se Teheran deciderà di consegnarla alle autorità internazionali o alla Boeing. Fonti dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea, intanto, hanno confermato al Corriere che la "ricostruzione" americana "coincide con il materiale a disposizione dei servizi segreti" dell’Ue. I satelliti Usa avrebbero captato un radar in procinto di illuminare un bersaglio, notato due razzi volare nei cieli iraniani e poi registrato un'esplosione. Quella, forse, del Boeing ucraino.

Secondo gli americani, solo uno dei due missili avrebbe colpito l'aereo, portandolo poi all'impatto. La tragedia si sarebbe consumata in tre, interminabili minuti. I velivolo decolla alle 06.11 di mercoledì 8 gennaio. Il transponder che ne traccia la rotta invia l'ultimo segnale alle 06.14 non lontano dall’aeroporto "Imam Khomeini" di Teheran. Sono ore frenetiche, i cieli iraniani sono insicuri. Pochi giorni prima l'America aveva ucciso il generale Qasem Soleimani e la Repubblica islamica risposto con il lancio di razzi contro postazioni statunitensi in Iraq. I sistemi missilistici potrebbero essere rimasti attivi proprio dopo l'attacco notturno. È alle 06.14 che il Boeing, come si vedrebbe dal video realizzato da terra, viene centrato dal missile mentre vola ad una velocità di 510 chilometri orari. Nell'area, riporta il Corriere, sarebbe stato ritrovato il rottame di un razzo. Secondo quanto riferito dall'Ente iraniano dell'aviazione civile, l'aereo scompare dai radar a 2.438 metri di altezza da terra. "Ha virato a destra - scrivono nella relazione - dopo un problema e ha fatto rotta verso l’aeroporto al momento dello schianto". Ma senza riuscire a portare in salvo nessuno. L’impatto col suolo avviene alle 06.17, tre minuti dopo il "problema". Centottanta secondi in cui i 167 passeggeri, i 3 piloti e i 6 assistenti di volo riescono forse a comprendere di essere stati centrati da qualcosa.

Resta da capire come abbia fatto il Boeing a realizzare la manovra per cercare il ritorno a

terra in sicurezza. Ad aumentare i dubbi sull'intera vicenda è il fatto che, sempre secondo la relazione iraniana, "il pilota non ha inviato messaggi radio riguardo le circostanze insolite". O almeno così sembra.

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