Quei fan italiani dei ribelli siriani che festeggiano la morte dei piloti russi

I commenti choc dei fan dei "ribelli moderati" nel gruppo su Facebook: gioiscono per la morte dei piloti. I russi? Sono "terroristi cristiani"

Quei fan italiani dei ribelli siriani che festeggiano la morte dei piloti russi

“Dio gli darà ciò che merita”. “Spero solo che abbiano sofferto, e tanto”. Sono solo alcuni dei commenti di utenti italiani che su Facebook stanno festeggiando per la morte dei piloti russi uccisi nello schianto dell’elicottero abbattuto oggi dai ribelli siriani nella provincia di Idlib in Siria.

In un gruppo pubblico su Facebook, "Oudàh per la Resistenza in Siria", creato a sostegno delle forze ribelli siriane, che spesso coincidono con gruppi di ispirazione jihadista come quello che ha fatto scempio dei corpi di alcuni degli elicotteristi morti stamane nei pressi di Saraqeb, sono molti gli italiani che continuano ad esultare e a festeggiare per la morte dei militari russi.

“Incidente russo e l’equipaggio arrosto sul terreno…Siria? Prova di nuovo che questa terra terra buona e rifiuta tutti i criminali del mondo su di lei”. Una donna scrive che forse gli elicotteri abbattuti sono due. “Meglio”, le risponde un’altra. “Assassini”, “se lo sono meritati”, continuano nei commenti, apostrofando così i militari russi. Un’altra scrive “purtroppo pare sia stato abbattuto solo un elicottero”, con una faccina triste. “Putroppo si”, “ma la giornata non è finita”, le risponde un altro.

Poi arrivano le foto dei documenti trovati nelle tasche dei soldati uccisi. Alcuni dei militari portavano con loro l’icona di Cristo. Qui si parte con le faccine disgustate. Quindi, i membri del gruppo iniziano ad accusarli di essere “terroristi ortodossi”. “Più foto per documenti e foto che aveva nel portafoglio, mentre massacra i bambini, ditemi se questo non è terrorismo”, commenta uno. “Questo è terrorismo di matrice islamica…no scusate la forza dell’abitudine…di matrice cristiana ortodossa”. Poi arriva quello che: ricordate? “Il Papa benedì le truppe del Terzo Reich”.

E quando si scopre che tra gli elicotteristi c’era anche una donna, c’è chi commenta: “uomini o donne, non sono esseri umani”. E tra le varie esternazioni di odio non mancano quelle rivolte al Giornale, che già stamane aveva segnalato la presenza di commenti inappropriati da parte dei “fan dei ribelli” nel gruppo su Facebook. “La guerra dovrebbe azzerarli pure a loro”, scrivono, “questi giornalai non li sopporto”. E poi si ricomincia a festeggiare per l’azione dei ribelli siriani. Gli stessi che annoverano nelle loro file gruppi vicini ad al Qaeda, come al Nusra, e gli stessi “ribelli moderati” che hanno decapitato un bambino di 11 anni, perché sospettato di essere una “spia” di Assad.

Azioni che non si discostano poi molto da quelle dello Stato Islamico, anzi. Mentre i tagliagole, quindi, macchiano di sangue le nostre chiese, in Italia c’è ancora chi continua ad incitare all’odio. Senza rispetto, neppure per i morti.

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