Esponenti del Partito laburista britannico sono divenuti in questi giorni oggetto di una dura offensiva mediatica. Gli organi di informazione del Regno Unito hanno infatti recentemente accusato di “nepotismo” diversi deputati della sinistra. Le ricostruzioni avanzate dalla stampa hanno alla fine indotto l’Ufficio trasparenza della Camera dei Comuni ad aprire un’indagine interna.
The Daily Telegraph ha condotto un’inchiesta relativa alle “pratiche familistiche” perpetrate finora dal gruppo laburista a Westminster. Secondo il quotidiano, alcuni deputati di tale forza politica avrebbero assunto, nei rispettivi staff parlamentari, figli e parenti, in palese violazione della normativa nazionale sulla trasparenza. Quest’ultima, infatti, vieta ai membri del Parlamento di designare come collaboratori individui appartenenti alla propria cerchia familiare. Tra gli esponenti Labour responsabili di “nepotismo” vi sarebbe anche una stretta collaboratrice di Jeremy Corbyn, ossia Kate Osamor, “ministro ombra” della Cooperazione internazionale. L’organo di informazione ha infatti affermato che il figlio della Osamor figurerebbe tra i “dipendenti” dell’ufficio di quest’ultima a Westminster. Il ragazzo, inoltre, continuerebbe tranquillamente a lavorare nello staff della parlamentare laburista pur essendo stato di recente addirittura condannato per “possesso illegale di stupefacenti”. The Daily Telegraph, per il momento, non ha rivelato l’identità degli altri esponenti della sinistra inclini a “pratiche familistiche”. Il Labour, tramite una nota, pur definendo “mere illazioni” le ricostruzioni operate dalla stampa, ha comunque ribadito il proprio impegno a effettuare “rigorosi controlli” sulla “moralità” dei rispettivi deputati.
All’indomani della pubblicazione dell’inchiesta giornalistica, l’Ufficio trasparenza della Camera dei Comuni ha disposto indagini a carico del gruppo laburista a Westminster, al fine di accertare i criteri in base ai quali hanno avuto luogo le assunzioni effettuate finora dai membri di quest’ultimo.
Il governo May, tramite il suo portavoce Paul Harrison, ha precisato: “Il Primo ministro auspica che i responsabili dello scandalo vengano al più presto sanzionati dalle autorità competenti. Gli autori di tali condotte illecite hanno arrecato un grave danno alla reputazione del Parlamento e hanno provocato un profondo turbamento nell’opinione pubblica.”
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