Rifiutato l'ingresso ad insegnante musulmano: polemica negli Usa

Giallo sul caso di un insegnante musulmano diretto negli States in gita scolastica: nonostante avesse il visto, gli è stato negato l'ingresso negli Usa senza spiegazioni

Rifiutato l'ingresso ad insegnante musulmano: polemica negli Usa

Sta facendo discutere, negli Usa e nel Regno Unito, la vicenda di un insegnante musulmano di nazionalità britannica a cui sarebbe stato negato l'ingresso negli Stati Uniti nonostante fosse perfettamente in regola con i visti.

La storia, pubblicata prima di tutti da Wales Online e poi ripresa dai maggiori media internazionli, è quella del 25enne gallese Juhel Mial, con passaporto di Sua Maestà Britannica ma di origini asiatiche. Lo scorso 16 febbraio il giovane professore di matematica era diretto negli States con la propria classe, quando è stato bloccato all'aeroporto di Reykjavik, in Islanda, per ragioni ancora tutte da chiarire.

"Non appena ci siamo avvicinati al banco dei check-in - racconta Mial - l'addetta al banco mi ha selezionato per un controllo a campione dopo aver controllato il mio passaporto. Mi hanno portato in una stanza riservata, fatto spogliare e perquisito. Quindi mi hanno portato in un albergo: lo choc è stato tale che non ho mangiato né dormito per due giorni."

La scuola presso cui l'insegnante è impiegato ha chiesto spiegazioni all'ambasciata americana a Londra, specificando che il proprio dipendente non ha alcuna doppia nazionalità, ma solo il passaporto britannico, parlando di un "atto di discriminazione ingiustificato". Anche un portavoce del Foreign Office, il ministero degli Esteri di Londra, ha fatto sapere di essere stato posto al corrente della vicenda e di aver fornito ogni assistenza al proprio concittadino. Nessuna spiegazione, però, è stata fornita in merito dall'ambasciata Usa nel Regno Unito.

Non è infatti chiaro quale sia il motivo che ha impedito l'imbarco di Mial sul volo per New York City: il bando anti-musulmani era stato sospeso giorni prima dell'episodio in questione e comunque l'insegnante non era cittadino di nessuno dei Paesi della "lista nera" stilata dal presidente Donald Trump.

Questo non ha impedito però che gli venisse negato l'ingresso sugli States nonostante fosse in possesso di un regolare visto di viaggio. Resta ancora da capire se il motivo di un rifiuto tanto eccezionale sia dovuto al suo essere musulmano o ad altre ragioni al momento ignote.

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