La guerra in Siria si combatte su due fronti. Sul campo, con la novità dell'intervento russo, e sul piano diplomatico, con il robusto braccio di ferro tra Mosca e l'Occidente. I raid aerei voluti da Putin sono giunti al quarto giorno d’operazione. Secondo il capo dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, Rami Abdel Rahman, sono state colpite le postazioni dell'Isis a ovest di Raqqa, la capitale del sedicente "califfato". E l'Osservatorio aggiunge che le forze del regime siriano hanno lanciato un attacco, nella notte, contro la città di Mashara, nella provincia di Quneitra, estremo sud della Siria. Il ministero della Difesa russo fa sapere che sono stati effettuati più di 20 raid aerei in 24 ore, e 9 di questi hanno preso di mira obiettivi dello Stato islamico ed una stazione di controllo del gruppo terroristico sarebbe stata distrutta.
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi in un’intervista a Repubblica sottolinea che "non sarà semplicemente aiutando Assad che bloccheremo l’Isis. Né considerandolo l’unico problema come fanno in modo altrettanto banale altri". Per il capo del governo italiano sulla Siria occorre un progetto pluriennale e, sottolinea, "nessun leader occidentale può pensare che si possa appaltare Damasco alla Russia o al tandem russo-iraniano. Ma dobbiamo anche avere il coraggio - prosegue il premier - di dirci che il problema va bel oltre la Siria. Non a caso abbiamo aderito all’invito di Obama di continuare a tenere le nostre truppe in Afghanistan. Non a caso seguiamo da vicino la situazione libanese. Non a caso seguiamo la dinamica del Mediterraneo e più in generale dell’Africa che costituisce sempre il punto di riferimento della politica estera".
In un’intervista al Sun il ministro della Difesa Michael Fallon sostiene che solo il 5% dei raid aerei dei jet di Mosca ha come obiettivo gli uomini di al Baghdadi: "Secondo le prove in nostro possesso (i russi, ndr)) stanno sganciando bombe non guidate in aree residenziali, uccidendo civili, e stanno bombardando le forze moderate che combattono Assad". Secondo Fallon la difesa di Putin al potere Assand "prolunga le sofferenze" del popolo siriano. Nel frattempo vanno avanti gli sforzi del premier David Cameron per conquistare i voti ai Comuni necessari per farsi autorizzare a bombardare le postazioni di Isis anche in Siria e non solo in Iraq.
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, esorta Putin a fermare i bombardamenti e accusa Mosca di "chiudere un occhio" di fronte alle "65 vittime civili" causate dai raid e di colpire i ribelli moderati. «Parlerò certamente con Putin e gli esprimerò la mia tristezza per questa vicenda", ha detto il leader turco in un’intervista ad Al Jazeera, senza precisare come abbia calcolato il numero di civili uccisi. "Dal momento che siamo due Paesi amici - ha aggiunto - gli chiederò di rivedere i passi che che hanno intrapreso". Poi ha ricordato che con la sua frontiera di 900 chilometri con la Siria e due milioni di profughi siriani, è la Turchia a pagare le conseguenze delle azioni di Mosca.
Anche il premier britannico David Cameron boccia l'interventismo russo.
Lo fa senza usare il linguaggio della diplomazia, parlando nell’Oxfordsire, prima di recarsi a Manchester per il congresso del Partito conservatore: Mosca "peggiora la situazione. È assolutamente chiaro che la Russia non sta distinguendo tra l’Isis ed i gruppi legittimi dell’opposizione, e, di conseguenza, sta sostenendo il macellaio Assad e lo sta aiutando".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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