Non c’è pace per la royal family. Stavolta, però, non c’entrano Harry e Meghan, bensì uno dei collaboratori più fidati del principe Carlo, che sarebbe coinvolto in un nuovo scandalo basato sulle onorificenze a pagamento. Una nuova tempesta minaccia Buckingham Palace, assestando un ulteriore colpo all’immagine già ferita della Corona.
Cittadinanza e onorificenze su commissione
Michael Fawcett, 51 anni, è l’ex collaboratore del principe Carlo invischiato in questa brutta storia di favori dietro lauto pagamento. La sua lunga carriera a Palazzo è iniziata nel 1981, quando è entrato a servizio della Regina come cameriere. Stando a quanto riportato dalle inchieste del Mail On Sunday e del Sunday Times, questo ex valletto dell’erede al trono avrebbe ottenuto un milione e mezzo di sterline dall’imprenditore saudita Mahfouz Marei Mubarak bin Mahfouz in cambio della concessione di un’onorificenza e della cittadinanza britannica.
L’accordo era molto semplice: Fawcett, che è dirigente della Prince’s Foundation, cioè l’ente voluto dal principe Carlo per concretizzare la sostenibilità nel campo dell’agricoltura e dell’edilizia, avrebbe promesso all’imprenditore saudita la cittadinanza e il titolo di Commander of the Most Excellent Order of the British Empire (CBE). L’uomo d’affari, che ha rispedito al mittente tutte le accuse, doveva soltanto finanziare la fondazione, in particolare Dumfries House e il Castello di Mey, residenze collegate alla Prince’s Foundation e alla storia della royal family (Il Castello di Mey era uno dei luoghi più amati dalla Regina Madre).
Il patto sarebbe stato rispettato, tanto che nel 2016, durante una cerimonia privata a Buckingham Palace, Mahfouz Marein Mubarak bin Mahfouz è stato investito dell’onorificenza desiderata. I tabloid hanno perfino pubblicato la corrispondenza avvenuta tra l’imprenditore e l’ex valletto divenuto dirigente. In una delle lettere un collaboratore del businessman conferma che “scorrerà altro denaro” dopo l’attribuzione dell’onorificenza, specificando che “Spetta a MF (Michael Fawcett) ora mantenere la sua promessa e procurare il titolo immediatamente, poi assistere con la cittadinanza”.
Il presidente della Prince’s Foundation, Douglas Connell, ha rivelato: “[Michael Fawcett] ha accettato di dimettersi temporaneamente dalla carica di amministratore delegato per permettere agli amministratori fiduciari di indagare su quanto avvenuto” e “supporta pienamente l’indagine in corso e ha confermato la disponibilità a collaborare nell’inchiesta in ogni modo”. Un portavoce della fondazione ha cercato di smorzare i toni sull’accaduto sottolineando: “La fondazione prende molto sul serio le accuse che sono state formulate”, ma “siamo molto orgogliosi dell’operato della fondazione e dell’impatto positivo che ha in Gran Bretagna e nel resto del mondo”.
Ancora fango sui Windsor
La regina Elisabetta avrebbe volentieri evitato che la sua famiglia, in particolare il principe Carlo, venisse di nuovo sbattuta in prima pagina. Soprattutto dopo lo scandalo Epstein e le interviste piene di recriminazioni e rancore di Harry e Meghan. La Corona viene di nuovo gettata nel fango con accuse pesanti di corruzione che arrivano a lambire la soglia del Palazzo Reale. Ancora una volta è stata strappata l'aura di mistero e inviolabilità che circonda la figura di Sua Maestà e l’istituzione monarchica. Tutto questo non fa che alimentare i dubbi sulla reputazione del principe Carlo, futuro re d’Inghilterra.
Davvero l’erede al trono era all’oscuro di questo traffico di cittadinanze e onorificenze? Il principe di Galles avrebbe sempre riposto grande fiducia in Michael Fawcett, tanto da promuoverlo da valletto ad amministratore della sua fondazione. Eppure nel 2003 quest’ultimo è stato protagonista di un’altra vicenda equivoca, la vendita di regali destinati ai reali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.