Nuovi particolari sullo scandalo sessuale di Oxfam, la ong britannica impegnata nella riduzione della povertà globale. Ieri si è dimessa la direttrice esecutiva Penny Lawrence, che si è assunta "tutta la responsabilità" per il comportamento dello staff dell’organizzazione umanitaria in Ciad e ad Haiti, dicendo di "vergognarsi" che tutto sia successo sotto il suo controllo. Ora nel mirino finisce il numero uno dell'organizzazione, il chief executive Mark Goldring. Il Times scrive che era stato messo a conoscenza dei fatti dall'ex garante per la tutela delle norme di comportamento Helen Evans, divenuta una "talpa", ma che avrebbe segnalato quelle segnalazioni.
A Goldring avrebbero raccontato delle molestie contro una volontaria 14enne da parte di un dipendente della ong, episodio avvenuto in uno dei negozi nel Regno Unito gestito da Oxfam. L'uomo inoltre sarebbe venuto a conoscenza delle accuse di stupro che una donna in Sud Sudan avrebbe mosso ad un operatore del'ong. Nessuna reazione dopo queste accuse, di fatto cadute nel vuoto da parte dell'organizzazione.
L’ong è finita nell'occhio del ciclone dopo che sono emerse le accuse sui presunti abusi sessuali da parte dei propri dipendenti e per alcuni festini hard che sarebbero stati organizzati in una residenza degli operatori umanitari ad Haiti, dopo
l'intervento umanitario scattato a seguirto del terremoto del 2010. Il Daily Mail scrive che Oxfam avrebbe affittato una grande villa all'interno della quale si sarebbero svolte orge con le prostitute.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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