Oxfam, nuove accuse e dimissioni

Si fa da parte il numero due dell'Ong. Coinvolti Save the children e Croce Rossa

Oxfam, nuove accuse e dimissioni

Lo scandalo delle porcherie sessuali degli «umanitari» si sta allargando a macchia d'olio. Non solo Oxfam, ma anche Save the children, Christian aid e la Croce rossa britannica hanno avuto a che fare con decine di casi di abusi o molestie sessuali dei loro uomini in missione. La stampa britannica rivela che solo nel 2017 sono 120 i dipendenti di Ong inglesi, di varie nazionalità, responsabili di scandali sessuali.

Ieri è caduta la prima testa importante: Penny Lawrence, numero due di Oxfam, ha rassegnato le dimissioni assumendosi «la piena responsabilità» di non avere agito in tempo per fermare gli scandali sessuali durante l'intervento della potente Ong a Haiti. Nel 2010, dopo il terremoto che devastò l'isola, il capo missione, il belga Roland van Hauwermeiren, assieme ad altri 7 membri dell'organizzazione umanitaria, organizzava festini a luci rosse con prostitute, probabilmente minorenni, nella villa affittata per l'intervento d'emergenza. Sul sito di Oxfam Italia si ricorda che per Haiti sono stati raccolti in tutto il mondo 98 milioni di dollari compresi 536mila euro nel nostro Paese. Soldi in minima parte utilizzati per «orge alla Caligola», come ha raccontato un testimone, con le vittime che l'Ong doveva aiutare.

Le inchieste del Times di Londra hanno scoperto che il caso è stato risolto con un accordo «graduale e dignitoso» di allontanamento di Van Hauwermeiren. Peccato che il belga assieme a un keniota erano già stati segnalati per comportamenti sessuali indecorosi, prima di Haiti, in una missione in Ciad. E, ancora peggio, Van Hauwermeiren ha continuato a fare il suo lavoro fino al 2014 con l'Ong francese, Action Against Hunger, in Bangladesh, perché Oxfam non rivelò i suoi precedenti.

Il Sunday Times ha rivelato che lo scandalo si sta allargando. Nel 2017 la stessa Oxfam ha registrato 87 «comportamenti impropri» del personale coinvolto in missione all'estero. Ben 53 sono stati denunciati alla polizia e 20 silurati. Save the children ha dichiarato in un comunicato che dallo scorso novembre aveva reso pubblico 31 accuse di molestie sessuali fra il 2016 e 2017 «esclusivamente nei confronti di altri colleghi». Secondo la stampa inglese anche Brendan Cox, vedovo della parlamentare laburista britannica uccisa da un ultra nazionalista, è stato allontanato da Save the children per comportamenti impropri con volontarie dello staff. Dopo accurate indagini si è arrivati «a 16 licenziamenti e 10 rinvii alle autorità di polizia e civili. Nessuna delle accuse riguardava i bambini». Al contrario Andrew MacLeod, ex veterano delle Nazioni Unite, parla di «pedofilia istituzionalizzata» fra gli «umanitari» soprattutto in Paesi come le Filippine dove i minorenni si mettono in vendita per un pugno di dollari.

Il Sunday Times ha rivelato anche due casi di accuse

sessuali nei ranghi di Christian Aid e almeno 5 sospette molestie in patria della Croce rossa britannica.

Per Priti Patel, ex ministro inglese per la Cooperazione internazionale, si tratta «solo della punta di un iceberg».

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