La risposta dell'Unione europea ai dazi imposti da Donald Trump è arrivata. Da oggi scattano le contromisure imposte da Bruxelles per riequilibrare il mercato dopo le scelte protezionistiche degli Stati Uniti. La guerra commerciale fra Europa e America entra dunque nella fase calda.
Tutto ha avuto inizio con i dazi voluti da Washington sull'alluminio e l'acciaio. Una scelta condannata pesantemente da tutti gli Stati membri dell'Ue e dai suoi leader più importanti, in particolare da Angela Merkel. Si credeva, almeno all'inizio, che Trump potesse ripensarci: ma così non è stato. E adesso da Bruxelles è arrivata la risposta.
I dazi europei coinvolgeranno 2,8 miliardi di dollari di merci importate dagli Stati Uniti. La lista dei prodotti colpiti è molto lunga. Ci sono circa 200 categorie merceologiche, e molte di essere rappresentano dei veri e propri simboli dell'export americano in Europa. Le moto della Harley-Davidson, i jeans Levi's, magliette, canottiere, barche, ma anche prodotti agricoli come il mais e il tabacco, beni alimentari come il famoso burro di arachidi e i succhi di frutto. E infine, i dazi colpiranno anche sigarette e alcolici.
A essere colpiti anche, ovviamente, i beni legati all'alluminio e all'acciaio: quei due materiali da cui tutto è nato. Si va dai laminati alle barre di acciaio inossidabile fino ai fili di acciaio, alle finestre e alle porte. Insomma, una serie di prodotti che adesso avranno imposizioni intorno al 25%.
Cecilia Malmström, commissaria europea al Commercio, è sembrata particolarmente rammaricata. Le sue parole, al momento dell'ufficializzazione dei dazi, sono state molto significative, come se l'Unione europea fosse stata costretta. "Non avremmo voluto trovarci in questa situazione. Tuttavia, la decisione unilaterale ed ingiustificata degli Stati Uniti di imporre dazi su acciaio e alluminio provenienti dall'Ue non ci lascia altra scelta", ha detto il commissario. "Le regole del commercio internazionale, che abbiamo elaborato nel corso degli anni insieme ai nostri partner americani, non possono essere violate senza alcuna reazione da parte nostra.".
Da parte dell'Unione europea c'è anche un piccolo spiraglio: "È inutile precisare che, se gli Stati Uniti revocheranno i loro dazi, anche le nostre misure saranno abrogate", ha concluso Malmström. Un segnale che qualcosa può essere ancora fatto. Ma la guerra commerciale è ormai una realtà. E le conseguenze, sugli equilibri del mercato mondiale, potrebbero essere molto gravi.
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