L'implementazione di un sistema radar in Romania complica la situazione internazionale attorno alla Russia. Con queste parole, Vladimir Putin si è rivolto ai comandanti dei distretti militari del paese a margine di una riunione sullo sviluppo dell'industria della difesa russa.
"Gli ultimi sviluppi indicano che la situazione non sta cambiando in meglio. Purtroppo si è aggravata a causa del dispiegamento di una stazione radar in Romania come parte dello scudo di difesa missilistica degli Stati Uniti. Abbiamo espresso le nostre preoccupazioni in più occasioni ed offerto collaborazione ai partner degli Stati Uniti che purtroppo hanno rifiutato: hanno sempre respinto ogni nostro tentativo, anche Washington non ha mai fatto alcun passo concreto nei nostri riguardi”.
Il sito Deveselu in Romania ospita una batteria di missili intercettori SM-3 Block IB. Il sito, su una superficie di 175 ettari, comprende una stazione radar, un centro di controllo operativo ed, ovviamente, i missili intercettori. Sarà ufficialmente integrato nella rete missilistica della NATO durante una cerimonia che si terrà a Varsavia il prossimo luglio. Lo status di pronto al combattimento del sistema di fuoco del Ballistic Missile Defense System era già stato annunciato, nonostante le “perplessità” russe, secondo quanto previsto dalla Fase 2 dell’European Phased Adaptive Approach. Lo Scudo antimissile si basa sull’intercettore SM-3, testato nelle Hawaii, lo scorso dicembre, nel primo test di prova “ashore”. In quel frangente la testata cinetica dell’SM-3 ha colpito il missile balistico nella fase di rientro con un impatto diretto. Le postazioni di fuoco europee dello Scudo Spaziale USA/NATO sono in Polonia ed in Romania. Il Mar Mediterraneo (così come il Mar Adriatico e Ionio) rappresenta il fulcro delle capacità offensive dello scudo con rotazione costante dal 2011 di incrociatori lanciamissili classe Ticonderoga e Arleigh Burke. Le due stazioni di allarme precoce sono state schierate presso la stazione della RAF di Fylingdales ed in Turchia. La stazione mobile AN/TPY (Army Navy / Transportable Radar Surveillance) è stata schierata presso la base Kürecik, in Turchia, nel gennaio del 2012.
Putin ha sottolineato che la Russia deve adesso pensare a ridurre le minacce per la sicurezza nazionale poste dalla realizzazione del sistema di difesa missilistico della NATO in Europa.
“Ora che gli elementi del sistema di difesa anti-missile sono stati dispiegati in Europa, dovremo pensare a come ridurre tali minacce. Non abbiamo intenzione di essere trascinati in questa gara al riarmo, ma noi seguiremo la nostra strada e lavoreremo con estrema attenzione in modo da rispettare i piani che abbiamo elaborato alcuni anni fa, per finanziare la riconversione del nostro esercito e della flotta. Tuttavia, stiamo andando a modificare questi piani per contrastare le nuove minacce”.
Putin ha poi messo in discussione l’essenza stessa dello scudo, a seguito della minaccia nucleare iraniana ritenuta oggi inesistente.
"Ricordiamo che solo pochi anni fa, tutti i nostri avversari dicevano a gran voce che l’Europa e gli Stati Uniti avevano estremo bisogno del sistema di difesa missilistica per scongiurare le minacce nucleari iraniane. Dove sono questi missili nucleari oggi? Non esistono, eppure l’implementazione del sistema di difesa missilistica continua”.
Poi l’affondo di Putin. "Se credono di utilizzare i media mondiali per trarci ancora in inganno si sbagliano di grosso. Quello scudo non è solo un sistema di difesa, nessuno dei presenti sarà più ingannato. Non si tratta di un sistema difensivo, ma parte di un asset nucleare strategico avanzato in Europa orientale. Siamo dinanzi ad un nuova minaccia. Dopo il ritiro unilaterale degli Stati Uniti dal trattato per i sistemi balistici, chiaramente il primo passo verso la fine dell’equilibrio strategico delle forze in tutto il mondo, questo sarà il secondo colpo assestato alla sicurezza internazionale, con la violazione del trattato INF”.
L’Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty è stato siglato nel 1987. Lo scudo europeo, secondo i russi, sarebbe in grado di sconvolgere la stabilità strategica. La piattaforma Aegis Ashore si basa sul Vertical Launching System MK-41, sistema universale di fuoco rapido contro le minacce ostili. E’ una piattaforma standard in grado di lanciare svariati vettori, compresi i missili da crociera (quindi non solo intercettori di difesa SM-3). Secondo Mosca, questa è una chiara violazione del Trattato sulle forze nucleari a raggio intermedio (INF).
Mosca teme che gli Stati Uniti possano utilizzare questi lanciatori per i missili da crociera a raggio intermedio, considerando che possiedono la capacità per tale categoria di sistemi missilistici. Lanciando dalla Polonia e dalla Romania, i missili potrebbero colpire alcuni dei principali obiettivi sensibili in territorio russo. A loro volta, anche i russi sono stati accusati di aver violato il Trattato INF.
Ciò che spaventa più la NATO è che i russi possiedono missili a raggio intermedio su imbarcazioni da guerra, così come dimostrato a più riprese durante gli attacchi contro le postazioni dello Stato islamico in Siria. Tradotto significa che dal Mar Caspio, i paesi della NATO potrebbero essere colpiti in caso di escalation militare direttamente dal mare con testate convenzionali e non. La Russia, infine, teme particolarmente il programma “Prompt Global Strike” in fase di sviluppo negli Stati Uniti.
Si tratta di un sistema d’arma convenzionale in grado di colpire obiettivi in tutto il mondo in meno di un'ora con precisione micidiale.Anche se la strategia adottata dagli Stati Uniti nel programma Prompt Global Strike si basa su armi convenzionali, il Trattato INF vieta lo sviluppo di missili con una gittata compresa tra i 500 ed i 5500km.
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