Non è vero che tutti cittadini tedeschi sono ben disposti ad accettare l'avanzata del multiculturalismo. In alcune scuole della Germania, per citare solo uno degli ambiti in cui è possibile notare una tendenza contrastante con la narrativa corrente, si può constatare come alcune famiglie cerchino di scongiurare che i propri figli finiscano per essere iscritti in classi composte per intero o quasi da studenti di origine straniera.
L'Europa, specie quella settentrionale, viene spesso accostata a un ideale d'integrazione assoluta e a-critica tra popoli. Quante volte abbiamo sentito glorificare il "modello scandinavo"? L'equazione presentata non è difficile da risolvere: immigrazione uguale crescita. L'altra è consequenziale: il melting pot culturale produce ricchezze di più tipologie. Non c'è troppa facoltà di replica e il resto, sempre che le premesse siano vere, non conta. Quante volte sono state rimarcate le differenze tra il nord e il sud del Vecchio continente rispetto alla capacità di abbracciare culture differenti senza fare troppe storie? Sono analisi, quelle che vengono caldeggiate, che difettano almeno di realismo. Stando a quanto si legge su Italia Oggi, le cose non stanno proprio così.
Non si tratta di nazionalismo spiccio o di paura nei confronti dell'altro e del diverso. Non è neppure il frutto amaro dell'anti-migrazionismo, ma solo un modo di evitare che la propria prole smarrisca del tutto l'identità storico-culturale del paese da cui proviene. Questo sembra essere il ragionamento alla base della scelta che più di qualche genitore teutonico prova a operare. Poi ci sono i crucci dei membri adulti dei nuclei familiari, che riguardano gli aspetti linguistici come quelli apprenditivi. Del resto, sono le statistiche a suggerire, magari, un po' di prudenza in relazione alle sfere d'apprendimento: esistono sezioni scolastiche in cui c'è un solo bambino nato in Germania. In altre circostanze, se ne possono contare due.
Molti di coloro che si occupano di scuola e di formazione sostengono che timori questo genere possano essere ascritti all'elenco delle inquietudini del tutto infondate.
Vale per le scuole tedesche così come per quelle italiane. Ma le percentuali di studenti stranieri presenti in aula continuano a suscitare almeno qualche riflessione tra coloro che devono scegliere dove immatricolare i propri figli. Succede in Italia, dove la critica al multiculturalismo è più tangibile, ma pure nella civilissima Germania.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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