Sequestrati due milioni di euro destinati al partito Rassemblement National (l'ex Front National) di Marine Le Pen. Il provvedimento arriva nell'ambito dell'indagine sui presunti impieghi fittizi al Parlamento europeo. Lo ha riferito Bfmtv, precisando che i finanziamenti avrebbero dovuto essere versati nelle casse del partito lunedì. Per i giudici l'ex Front National avrebbe organizzato un rodato sistema per sviare fonti europei destinati agli assistenti parlamentari. Il danno sarebbe stimato in circa sette milioni di euro. Il partito della destra sovranista ha annunciato di voler presentare ricorso contro questa decisione.
Il Parlamento europeo ha già chiesto ad alcuni parlamentari eletti nel Rassemblement National di rimborsare le somme indebitamente percepite per pagare gli assistenti: 320.026 euro sono stati chiesti a Jean-Marie Le Pen, 275.984 euro a Bruno Gollnisch e quasi 300.000 euro a Marine Le Pen.
Il presidente di RN terrà una conferenza stampa lunedì mattina. Intanto il tesoriere, Wallerand de Saint-Just, chiede ai sostenitori e ai simpatizzanti di fare donazioni per aiutare il partito.
"Il potere priva il Rassemblement National dei suoi fondi pubblici - afferma Marine Le Pen -. Solleviamoci contro una dittatura che vuole uccidere il primo partito d’opposizione", con "una condanna a morte a titolo preventivo". Nella lettera aperta pubblicata sul sito del movimento, Le Pen parla di fondi "vitali per il suo funzionamento", spiegando che il RN ha diritto a 4,5 milioni di euro l’anno.
Le Pen parla inoltre di "carattere politico dell’iniziativa", aggiungendo che "i poteri pubblici" sanno che "questa decisione di blocco dei mezzi di sussistenza significa per il RN la fine dei pagamenti alla fine del mese di agosto e quindi per un partito politico la scomparsa programmata".
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