La sfida di Parigi al prosecco: ora lancia lo spritz francese

Calano le azioni di Campari a Piazza Affari dopo il lancio del prodotto, ma i produttori di prosecco della Valdobbiadene non sono preoccupati: "Il fatto che ci copino conferma il nostro successo"

La sfida di Parigi al prosecco: ora lancia lo spritz francese

Vino frizzante della tenuta Chandon in Argentina, liquore di bucce di arance di Valencia e una speciale miscela di spezie, confezionato in una elegante bottiglia che richiama quella dello champagne. Si chiama Chandon Garden Spritz la bevanda con il quale il colosso francese del lusso LVMH vorrebbe insidiare il primato del cocktail che dal Veneto è diventato famoso in tutto il mondo. La holding di Bernard Arnault, che oltre a raggruppare alcuni dei brand di moda, alta gioielleria, orologeria e cosmesi più famosi al mondo, comprende anche 23 maison di vini e alcolici, inclusi Dom Pérignon, Veuve Clicquot e Moët&Chandon, punta a francesizzare l’aperitivo con la versione rivisitata del cocktail nato tra le calli veneziane.

Le aspettative sono altissime. "La domanda è alle stelle nei locali che hanno riaperto", assicura l’amministratore delegato di Moët Hennessy, Philippe Schaus, citato da Repubblica. L’azienda si aspetta che lo Chandon diventi "il simbolo del ritorno degli aperitivi" dopo mesi di chiusure e restrizioni. Il guanto di sfida alla miscela nostrana a base di prosecco e Aperol, insomma, è lanciato. Tanto che proprio la discesa in campo di LVHM, per gli analisti, avrebbe avuto l’effetto di frenare il rialzo delle azioni di Campari, che produce anche l'Aperol, il liquore che tinge di arancione il cocktail conferendogli il tipico sapore dolciastro, con un calo del 5 per cento in una settimana.

In Valdobbiadene, però, non sembrano preoccupati del dichiarato assalto francese allo spritz, nonostante proprio il cocktail abbia fatto impennare le vendite di prosecco, che nel 2020 sono cresciute del 2,8 per cento rispetto all’anno precedente, nonostante la pandemia. "Per noi questo è un ulteriore riconoscimento dell’importanza di questo prodotto, che ormai da qualche anno sta cavalcando i mercati di tutto il mondo", spiega al Giornale.it Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso e produttore di prosecco. "Il fatto – aggiunge - che un gruppo così importante cerchi di imitare lo spritz è solo una conferma che è un prodotto di grande successo".

Secondo l’imprenditore, inoltre, è difficile che un cocktail già pronto e imbottigliato come quello proposto da LVMH possa avere successo. "Sinceramente rimango perplesso che un gruppo così si proponga con un prodotto che vada a scimmiottare il nostro. – dice Polegato - Il fascino dello spritz è proprio quello di essere una bevanda composta da tre o quattro ingredienti, farlo già pronto non dà la stessa emozione". Insomma, per il produttore non c’è da temere la concorrenza francese. Anzi. "Dobbiamo essere fieri e orgogliosi – ripete - che un prodotto italiano venga imitato da un gruppo così importante".

E poi, la versione chic del cocktail, scommette l’imprenditore, è destinata a restare confinata in determinati circoli. “Lo spritz - spiega Polegato - funziona proprio perché è un prodotto popolare, alla portata di tutti".

Gli imprenditori della marca trevigiana, quindi, non si aspettano un calo delle vendite. Anzi, il cocktail arancione promette di espandersi ancora, dagli Usa ai Paesi emergenti, dove è sempre più richiesto all’ora dell’aperitivo.

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