La gioia, incontenibile, di un gruppo di donne che ha appena lasciato lo Stato Islamico. L'immagine di una liberazione, il momento in cui si svestono del lungo velo nero sotto cui erano state costrette dai tagliagole.
Le donne hanno appena varcato il confine tra il Califfato e i territori controllati dai curdi. Si fermano e si svestono del niqab nero, festeggiando la "liberazione" e mostrando i loro abiti colorati. Alcune di loro si tolgono anche il velo che copre i capelli, dimostrando che la vita nello Stato Islamico, segregate dalle regole imposte dalla Legge islamica, non è nella maggioranza dei casi una scelta volontaria. Ma un'imposizione.
Il giornalista freelance Jack Shanine, sul Daily Mail, ha descritto l’arrivo di questo gruppo di donne siriane nell’area di Tel Abyad, circa 40 miglia a est di Kobane. “Donne, bambini e uomini fuggono dal califfato - ha scritto - e appena raggiungono i territori controllati dai curdi si tolgono i burqa neri imposti dai terroristi, respirando di nuovo aria di libertà. Una meravigliosa sensazione di gioia e libertà”.
Ed è davvero quello che si vede nelle immagini. Libertà. Nel giorno in cui i seguaci dello Stato Islamico in Libia, stanno per imporre alle donne di vestire l'abito nero. A Derna, la città che controllano, hanno emesso un comunicato, dando qualche giorno di tempo per mettersi in regola e per evitare le "punizioni".
Le fonti citate dall'Ansa precisano che l'Isis ha distribuito volantini invitando le donne ad indossare il niqab e ha chiesto ai padri di famiglia di impedire alle loro mogli e figlie di uscire senza questo tipo di copertura islamica.Certamente, anche loro, se potessero lasciare i territori dell'Isis, reagirebbero così: togliendo il niqab che le opprime, e mostrando i loro abiti colorati.
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