Circa cinquanta persone sono morte in un raid statunitense, portato a termine ieri nella provincia siriana di Idlib, nei pressi di Aleppo, controllata dai gruppi islamisti e dai ribelli anti-Assad.
Secondo quanto denuncia l’Osservatorio siriano per i diritti umani, missili americani Hellfire hanno colpito una moschea nel villaggio di al Jina, a sud ovest di Atrab, provocando la morte di almeno 46 persone. Secondo la stessa organizzazione, nella moschea, al momento dell’attacco, si trovavano circa trecento persone, per la maggior parte civili, riunite per la preghiera serale.
Gli Stati Uniti, in un comunicato del Centcom, il comando centrale che dirige le operazioni americane in Medio Oriente, hanno confermato di aver condotto il raid, ma hanno negato, però, di aver colpito una moschea, come denunciato gli attivisti. "Non abbiamo colpito la moschea che è ancora in piedi, ma un edificio che si trovava a 15 metri di distanza e che era il nostro bersaglio, in quanto si trovava lì un gruppo di terroristi", ha detto il colonnello John J. Thomas, portavoce del Centcom, citato dal New York Times.
In un comunicato ufficiale del Central Command gli Stati Uniti hanno chiarito che “le forze americane hanno condotto il 16 marzo un raid aereo su un gruppo di miliziani di al Qaeda ad Idlib”. Nella provincia siriana di Idlib, divenuta il nuovo centro della resistenza contro Assad dopo la riconquista di Aleppo da parte dei governativi, sono attivi, infatti, i gruppi dell’opposizione armata ad Assad e i gruppi jihadisti come Fateh al Sham, l’ex Fronte al Nusra, ovvero la branca siriana di al Qaeda. Secondo il Centcom questa provincia ad ovest di Aleppo rappresenta un “importante safe heaven” per al Qaeda. Qui, le forze aeree russe e siriane hanno condotto numerosi attacchi aerei contro i gruppi islamisti. Negli ultimi mesi anche i caccia statunitensi hanno portato a termine diversi raid nell’area, compresi quelli che hanno portato all’eliminazione a gennaio di uno dei leader di al Qaeda, Mohammed al-Tunisi, e di Abu al Khayr al Masri, il numero due dell’organizzazione, nel mese di febbraio.
Anche il raid di giovedì, secondo il portavoce del Centcom avrebbe colpito un gruppo di terroristi di al Qaeda. È stato un “attacco di precisione”, ha ribadito il colonnello Thomas, mirato a colpire un ampio gruppo di jihadisti che stavano partecipando ad una riunione. Secondo gli attivisti locali, però, le persone colpite non avrebbero affiliazione con “alcun gruppo militare o politico”, ma sarebbero semplici civili.
Secondo quanto riporta il New York Times, alcune foto dell’attacco sarebbero state postate dagli attivisti anche su Twitter, ma per il quotidiano statunitense non sarebbe possibile verificarne l’autenticità. Secondo un attivista locale i morti nel raid sarebbero 50 e altrettanti i feriti, mentre molti corpi si troverebbero ancora sotto le macerie.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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