Spegnere lo smartphone fa anche fumare meno: cosa dice lo studio

Una ricerca tedesca ha dimostrato che i benefici di un minor utilizzo dello smartphone, si ripercuotono positivamente in altri settori tra cui quelli del fumo o di ansia e depressione: ecco i risultati

Spegnere lo smartphone fa anche fumare meno: cosa dice lo studio

Gli smartphone, terminologia che ha ormai soppiantato il termine telefonini, sono croce e delizia della quotidianità di milioni di persone, miliardi nel mondo. Se con un clik, un dito, un riconoscimento facciale e vocale possiamo fare di tutto in pochissimi secondi, se si possono effettuare acquisti, scattare foto da cartolina, chattare e inviare messaggi vocali a tempesta o guidarci in una data località grazie a tutte le app di navigazione, c'è anche un grosso rovescio della medaglia: l'esserne dipendenti, trascorrere ore e ore davanti allo schermo immergendosi in un mondo virtuale e parallelo che spesso ci estranea dalla realtà. Una ricerca condotta dall'Università tedesca di Bochum ha mostrato le conseguenze negative che accusiamo a causa degli smartphone.

Quali sono i malesseri

La prima ricercatrice, la dottoressa Julia Brailovskaia, ha spiegato che si passa da dolori al collo alla totale dipendenza di cui parlavamo prima e che, senza di essi, vivremmo certamente meglio. Lo psicologo del Centro di ricerca e trattamento per la salute mentale dell'Università ha fatto in modo che circa 200 persone sottoposte al test rinunciassero completamente al cellulare per una settimana, ridotto di un'ora l'uso quotidiano e un altro gruppo utilizzato lo smartphone come prima. Il totale dei partecipanti è stato di 619: Risultato: a lungo termine, coloro che ne avevano ridotto l'uso se la sono cavata meglio. Gli studi hanno dimostrato che l'uso dello smartphone è associato a ridotta attività fisica, obesità, dolore al collo, prestazioni ridotte e comportamenti di dipendenza soltanto per citare alcuni problemi. "Lo smartphone è sia una benedizione che una maledizione", afferma Julia Brailovskaia.

Il ruolo del fumo

Subito dopo questa ricerca, i ricercatori hanno chiesto a tutti i partecipanti di dare indicazioni sul loro stile di vita e sul loro benessere chiedendo quanta attività fisica avessero svolto, quante erano le sigarette fumate ogni giorno, quanto ci si sentiva soddisfatti e se c'erano stati campanelli d'allarme come ansia o depressione. La risposta lascia a bocca aperta soprattutto per il ruolo del fumo. "Siamo stati in grado di dimostrare che sia rinunciare completamente allo smartphone sia ridurne l'uso quotidiano per un'ora ha avuto effetti positivi sullo stile di vita e sul benessere dei partecipanti", riassume Julia Brailovskaia. "Nel gruppo di coloro che ne hanno ridotto l'uso, questi effetti sono durati anche più a lungo ed erano quindi più stabili rispetto al gruppo dell'astinenza", ha aggiunto. In pratica, un minor uso del telefonino ha consentito ad alcuni di fumare meno rispetto a prima dell'esperimento.

Cosa è cambiato dopo i test

La settimana di "dintossicazione" ha completamente rivoluzoonato le abitudini di utilizzo dei soggetti che si sono sottoposti al test: quattro mesi dopo la fine dell'esperimento, i membri del gruppo di astinenza hanno utilizzato i loro smartphone in media 38 minuti in meno al giorno rispetto a prima; il gruppo di coloro che nell'esperimento aveva trascorso un'ora in meno al giorno con il proprio smartphone lo ha iniziato a usare 45 minuti in meno. Allo stesso tempo, sono aumentate le soddisfazioni per la vita e il tempo dedicato all'attività fisica oltre a un drastico calo di depressione, ansia e l'uso di nicotina. "Non è necessario rinunciare completamente allo smartphone per sentirsi meglio", conclude Brailovskaia. "Potrebbe esserci un tempo di utilizzo giornaliero ottimale".

Gli effetti nocivi sul sonno

Antonio Cerasa, neuroscienziato di Irib del Cnr, intervistato dal Messaggero ha spiegato come fossero già noti gli effetti nocivi dell'uso prolungato del telefonino, soprattutto sul sonno notturno.

"Lasciarlo acceso di notte mentre si dorme, anche senza suoneria, ma con l’idea che qualcuno possa chiamarci, altera il nostro ciclo sonno-veglia e tante persone al risveglio hanno maggiore difficoltà nell’attenzione e nella memorizzazione", ha spiegato, sottolineando come vada ancora peggio se ancora se ci addormentiamo col telefonino, mentre facciamo "scrolling", ossia siamo impegnati a scorrere con le dita sullo schermo. "Sembra un’attività poco cognitiva, ma lo scrolling di notizie richiede profonda attenzione ed un continuo richiamo di approvazione, nel caso dei social", conclude.

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