Stati Uniti, l'ordine di Trump: "Gm e Ford producano ventilatori"

L'emergenza coronavirus spaventa anche gli Usa. Donald Trump ha ordinato in un tweet a Gm e Ford di produrre ventilatori polmonari

Stati Uniti, l'ordine di Trump: "Gm e Ford producano ventilatori"

L'ordine perentorio arriva dall'alto. Donald Trump ha lanciato un messaggio chiarissimo all'indirizzo di Ford e General Motors, due delle più importanti aziende presenti negli Stati Uniti: iniziate subito a produrre ventilatori polmonari per far fronte all'emergenza provocata dal nuovo coronavirus.

In un momento delicatissimo tanto per la sanità quanto per l'economia americana, il presidente ha scritto uno dei suoi tweet sibillini: "General Motors deve immediatamente aprire il suo stabilimento di Lordstown in Ohio, abbandonato stupidamente, o qualche altro impianto, e iniziare a produrre ventilatori, adesso. Ford, inizia a produrre i respiratori, velocemente". In un secondo cingettuio, l'inquilino della Casa Bianca ha quindi annunciato l'acquisto di "molti ventilatori da alcune meravigliose aziende".

La situazione non è affatto positiva negli Usa, dove l'epidemia di Covid-19 avanza senza fare sconti. Da New York, dove è stato registrato il principale focolaio in terra americana, i dati sui contagi fanno rabbrividire. Nel giro di pochi giorni, gli Stati Uniti sono diventati l'epicentro numero al mondo, con oltre 90mila casi registrati. E nei prossimi giorni, sostengono gli esperti, lo scenario potrebbe ulteriormente peggiorare.

A caccia di mascherine e ventilatori

È per questo che Trump sta disperatamente cercando ventilatori polmonari, dispositivi vitali per salvare la vita ai pazienti colpiti dai sintomi più gravi della malattia. Come stiamo avendo modo di vedere in Italia, i reparti di terapia intensiva sono affollati e i posti scarseggiano, tanto da costringere le autorità sanitarie ad adattare all'emergenza altri reparti e strutture.

Negli Stati Uniti molti Stati federali hanno stabilito criteri di selezione in circostanze di emergenza estrema. In altre parole, coloro i quali hanno un'aspettativa di vita meno longeva rispetto agli altri, o compromessa da patologie pregresse o disordini psichici, cederanno il posto il terapia intensiva ad altri pazienti.

Dicevamo di New York. Nella Grande Mela si contano oltre 500 decessi, con un aumento di 134 unità rispetto a giovedì. A detta del governatore dello Stato, Andrew Cuomo, il picco è atteso tra 21 giorni. Intanto le forniture negli ospedali scarseggiano: a fronte di una necessità di 20 milioni di mascherine, le autorità devono arrangiarsi con 1,5 milioni.

Dei 30mila ventilatori polmonari richiesti, inoltre, ne sono fin qui arrivati soltanto 7.700. Nel frattempo aumentano le strutture di emergenza per alleggerire la pressione sugli ospedali. Il tempo stringe e le previsioni sono nefaste, visto che si attendono almeno 140mila ricoveri.

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