La Statua della Libertà potrebbe essere musulmana

A lanciare l'indiscrezione è stato il giornalista, finalista del premio Pulitzer, Michael Daly, dalle colonne del Daily Beast

La Statua della Libertà potrebbe essere musulmana

Un acceso dibattito recentemente sta interessando il mondo accademico e riguarda le origini del simbolo per eccellenza degli Stati Uniti: la Statua della Libertà. Gli storici si stanno interrogando se quello che da sempre viene considerato un simbolo appunto di libertà e dell'Occidente possa essere in realtà una donna musulmana.

A sollevare alcuni dubbi sulla faccenda è proprio la vita dello scultore che ha progettato l'imponenente statua, Frederic Auguste Bartholdi.

Nel 1860, quindi molti anni prima che la Statua della Libertà fosse costruita (1875), Bartholdi progettò una statua raffigurante una contadina musulmana da collocare all'ingresso del Canale di Suez.

Il modello realizzato raffigurava una donna che indossa una veste mentre tiene in mano un torcia. La scultura doveva rappresentare l'Egitto che porta la luce in Asia, come simbolo di progresso. Il progetto però non venne mai realizzato.

Alcuni storici sono convinti che Bartholdi progettò la Statua della Libertà solo perché questo primo tentativo in Egitto non era andato a buon fine e che il lavoro finale non sia altro che un rimaneggiamento di uno scarto iniziale.

L'accademico Edward Berenson, professore di Storia all'Università di New York, fa notare che "lo scultore dopo essere stato in Egitto non andò direttamente negli Stati Uniti, ma in Francia dove rimase per circa un anno." Solo dopo aver deciso di trasferirsi negli Usa Bartholdi pensò di rielaborare quel progetto in chiave americana.

"Sicuramente prese spunto da quei bozzetti - ha confermato il professore - e ha lavorato su quel modello" ma non c'è la certezza assoluta che il monumento di New York sia una donna

musulmana "sotto mentite spoglie".

Le similitudini tra il progetto per l'Egitto e il lavoro finale però non mancano, come si può notare dai bozzetti esposti nel museo dedicato allo scultore a Colmar, in Francia:

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