Il governo francese si è appellato alla “ragionevolezza” del movimento dei gilet gialli, chiedendo la cancellazioni di tutte le manifestazioni previste nei prossimi giorni, soprattutto quelle in programma il prossimo sabato, a Parigi e nel resto del Paese.
Allo stato attuale, ha spiegato il portavoce Benjamin Griveaux, il governo non ha deciso di vietare le manifestazioni già programmate ma “sarebbe ragionevole, dopo l’attacco di Strasburgo, non manifestare”.
In una intervista rilasciata a Cnews, lo stesso Griveaux ha proseguito affermando che “ora che la loro rabbia è stata espressa, ed è stata ascoltata dal governo, quello che vi stiamo chiedendo è di essere ragionevoli”.
A far sentire la propria voce in merito alla questione dei gilet gialli è intervenuto anche il presidente dell’Assemblea nazionale francese, Richard Ferrand, che ritiene che “sia venuto il momento che i gilet gialli si fermino” in quanto il governo ha fornito “risposte massicce” alle rivendicazioni. “Penso davvero che ora sia necessario che il movimento si fermi per passare alla costruzione di un nuovo modello francese”.
Eppure queste dichiarazioni, invece di placare al rabbia dei manifestanti, potrebbero alimentare ulteriormente la protesta e le tesi complottiste, avanzate da non pochi gilet gialli, secondo cui dietro all’attentato di Strasburgo ci possano essere mani oscure legate al governo che hanno agito per creare tensioni così da evitare il quinto sabato di proteste in piazza.
Nonostante tutto, le proteste proseguono anche in modo drammatico. Un manifestante di 23 anni è morto la scorsa notte dopo essere stato investito da un camion nel sud della Francia.
Lo ha riferito il procuratore di Avignone, Caroline Armand.“L’autista del camion è stato preso in custodia” ha confermato il procuratore. Il giovane è la sesta vittima dall’inizio della mobilitazione dei gilet gialli.
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