Lo strano rimpatrio dei volontari francesi al fianco di Boko Haram

Il ministro degli Esteri francese obbliga il Camerun a rimpatriare 8 uomini catturati mentre combattevano al fianco degli islamisti

Abubakar Shekau, leader di Boko Haram
Abubakar Shekau, leader di Boko Haram

Mentre l'Africa settentrionale è incendiata dal fuoco dell'Isis, quella occidentale è tormentata dalla setta di Boko Haram, fanatici islamici che hanno come obiettivo quello di sterminare tutto ciò che è occidentale, come recita il nome stesso: "L'istruzione occidentale è proibita".

Chi compone Boko Haram? Solamente africani? O anche occidentali? La setta islamica infatti sembra far proseliti anche in Occidente se è vero, come è vero, che lo scorso 12 gennaio l'armata regolare del Camerun ha attaccato Boko Haram a Kolofata: 140 morti e 70 prigionieri. Tra questi, come ha specificato il governo camerunense, "8 di origine europea".

Fin qui nulla di strano. I volontari occidentali che raggiungono l'Isis o le altre sette jihadiste nel mondo sono moltissimi. Afrique Media, che ha lanciato questa notizia, spiega che Laurent Fabius, ministro degli esteri francese, "avrebbe ordinato al governo camerunense la liberazione e il rimpatrio in Francia degli 8 europei catturati dalle forze di difesa e che erano al servizio degli islamisti, affinché siano giudicati secondo le loro colpe".

Perché il ministro degli esteri abbia agito così prontamente non è dato sapere. Voleva semplicemente salvare la vita ai propri connazionali? Erano infiltrati?

Ciò che è certo è che il governo del Camerun non l'ha presa bene, come riporta Afrique Media: "Monsieur Fabius agisce come se il Camerun fosse il suo

cameriere e non avesse un proprio sistema giudiziario e leggi anti-terrorismo. Le dichiarazioni del ministro Fabius sono una manifestazione di disprezzo e di fragrante violazione della sovranità del Camerun".

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