La Francia di Emmanuel Macron dice addio all’uso di Google da parte dei server governativi, in nome della “sovranità del web”.
I media transalpini, fa sapere The Daily Telegraph, hanno infatti rivelato in questi giorni il contenuto di un provvedimento sottoscritto dall’esecutivo di Parigi lo scorso 7 gennaio, con cui le autorità, sulla base di una precedente valutazione delle minacce alla sicurezza della rete Internet dell'Esagono, hanno disposto la sostituzione del motore di ricerca americano con un altro di ideazione nazionale.
Sarà il browser Qwant, frutto di una collaborazione franco-tedesca, a essere appunto adoperato al posto del concorrente statunitense dai computer dei ministeri. Il programma in questione è stato concepito nel 2013 e, tra gli azionisti della società digitale che ne detiene la proprietà, figura anche l’istituto finanziario pubblico Caisse des dépôts et consignations.
Sebbene Qwant abbia un bacino di utenza limitato rispetto a Google, venendo impiegato per appena 21 milioni di ricerche sul web al mese in confronto ai 3 miliardi e mezzo di ricerche giornaliere sfoggiate dal concorrente Usa, è stato scelto dal governo Macron, spiega il giornale inglese, in quanto darebbe maggiori garanzie sul fronte della tutela della privacy.
La decisione di sostituire, all’interno dei device ministeriali, il browser americano con uno nazionale è stata infatti dettata dalla constatazione, da parte dell’esecutivo d’Oltralpe, del fatto che Google offrirebbe una scarsa protezione dei dati personali degli internauti.
Le perplessità di Parigi nei confronti del motore di ricerca californiano, puntualizza il Telegraph, persisterebbero dal 2013, ossia dall’anno delle rivelazioni di Edward Snowden sullo spionaggio di massa condotto nel mondo dall’intelligence di Washington proprio con la collaborazione dei giganti della Silicon Valley.
A favore della fine dell’impiego del motore di ricerca Usa da parte dei computer governativi si era inoltre espresso la scorsa estate, riferisce la testata londinese, Florian Bachelier, deputato vicino a Macron e componente della commissione parlamentare straordinaria sulla cyber-sicurezza. Egli aveva allora evidenziato appunto la necessità che le istituzioni francesi compissero finalmente un“gesto esemplare”, sfidando la forza economica di Google “in nome della sicurezza e della sovranità digitale”.
La veridicità dell’intenzione dell’Eliseo di sostituire il browser americano con Qwant è stata confermata di recente dal ministro dell’Economia digitale Cédric O, che, citato sempre dal quotidiano britannico, ha presentato il programma di ideazione francese come l’“unico motore di ricerca
che soddisfi i requisiti di sicurezza messi a punto dall’esecutivo”.Il passaggio da Google a Qwant nell’ambito della rete Internet ministeriale sarà ultimato, puntualizza la medesima testata, entro il trenta aprile.
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