C'è un macabro e disgustoso conto alla rovescia a Teheran. Conta i giorni che mancao alla distruzione di Israele. Una provocazione bella e buona, con poco più di 8400 giorni di vita ancora "concessi" allo Stato ebraico (23 anni e spiccioli). Come scrive "La Stampa" il sinistro presagio è indicato da uno speciale orologio che campeggia nel centro della capitale iraniana. "Niente rimarrà di Israele entro il 2040", hanno tuonato i sostenitori più estremisti della rivoluzione iraniana, accorsi in piazza numerosi (circa un milione) per rispolverare la “profezia” dell’ayatollah Khomeini, Guida suprema della Repubblica islamica. In piazza c'era anche il presidente Rohani, notoriamente su posizioni più moderate. A dar manforte alla folla, accecata dall'odio anti ebraico, il presidente del parlamento Ali Larijani, che ha attaccato Israele definendolo "madre del terrorismo".
Gli strali degli estremisti non sono stati lanciati solo contro Tel Aviv, ma anche all'indirizzo dell'Arabia Saudita e degli Stati Uniti. Per scaldare la piazza i Pasdaran (guardiani della Rivoluzione) hanno fatto sfilare gli ultimi modelli di missili, tra cui quelli utilizzati pochi giorni fa per colpire il sedicente Stato islamico in Siria.
In una intervista
all’agenzia Irna Hassan Rohani ha sottolineato che “Israele aiuta i terroristi”. Una risposta indiretta all’Arabia Sunnita, che da tempo accusa l'Iran di essere “la punta di lancia del terrorismo globale”.
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