Spunta il "missile della strage": perché l'arma dello Zar viene chiamata così

Il missile Tochka è responsabile delle maggiori stragi in terra ucraina dall'inizio del conflitto: dalla stazione di Kramatorsk a Donetsk, sono state numerosi le uccisioni dei civili

Spunta il "missile della strage": perché l'arma dello Zar viene chiamata così

Come abbiamo visto sul Giornale.it, i morti, i sopravvissuti e i feriti del terribile attacco alla stazione di Kramatorsk sarebbero stati colpiti da un particolare tipo di missile chiamato Tochka, arma balistica tattica sovietica. Viene trasportato tramite un particolare veicolo che ha un sistema che li solleva verso l'alto prima del lancio. Perché se ne parla? Perché si tratta del missile più micidiale nell'attacco dei russi agli ucraini dall'inizio della guerra sebbene si tratti di un'arma molto vecchia datata 1968.

L'orrore di Kramatorsk

L'ultima strage compiuta da questo particolare missile alla stazione di Kramatorsk è di 39 vittime e oltre 100 feriti. E tra i morti ci sono anche dei bambini: almeno 4 bambini, secondo quanto riferito da Tetiana Ihnatchenko, portavoce dell’amministrazione regionale di Donetsk alla tv ucraina. Alla luce di queste notizie, la scritta in cirillico sull'ordigno, "per i bambini", risuona ancor più sconvolgente. Come vedremo, è una delle armi più letali nel conflitto iniziato il 24 febbraio scorso tra la Russia e l'Ucraina.

Le stragi delle città ucraine

Scambio reciproco di accuse: nei giorni scorsi, la Russia aveva affermato che un attacco delle forze di Kiev alla roccaforte separatista di Donetsk, nell'Ucraina orientale, aveva causato la morte di 23 persone, con i militari che hanno accusato le truppe ucraine di aver commesso un "crimine di guerra". Mosca ha accusato l'esercito ucraino di aver lanciato un missile Tochka-U in una zona residenziale di Donetsk, in uno dei più gravi attacchi alla città da quando la Russia ha inviato truppe in Ucraina più di due settimane fa. Le autorità ucraine hanno prontamente negato le accuse di Mosca.

"Inconfondibilmente un razzo russo"

Leonid Matyukhin, un portavoce dell'esercito ucraino, ha affermato che il missile, che trasportava una testata a schegge, era in realtà un razzo russo. “È inconfondibilmente un razzo russo o un'altra munizione; non ha nemmeno senso parlarne”, ha detto Matyuchin al The Guardian. I separatisti filo-russi, che controllano la città dal 2014, avevano precedentemente affermato che i frammenti di un razzo abbattuto avevano causato la morte di 16-20 civili. Anche se Kiev crede che si tratti dei più moderni missili a grappolo "Iskander", le stragi che l'esercito di Putin ha compiuto in città come Kramatorsk e Donetsk sono state compiute da questi ordigni "tanto imprecisi quanto letali, che firmano i loro attacchi lasciando sul terreno la 'coda' con il propulsore", ossia i Tochka, come si legge su Repubblica. Ufficialmente, erano stati ritirati nel 2020 ma per l'occasione Mosca li ha "rispolverati". Da parte ucraina, invece, le scorte sono abbondanti (almeno 500) e spesso è impossibile differenziare il Tockha russo da quello ucraino.

Margine di errore: 100 metri

Nonostante l'età, questa tipologia di missile ha una precisione incredibile: può essere lanciato per 120 chilometri con un errore nel colpire il bersaglio che non è superiore a cento metri. Addirittura, i tecnici ucraini ne hanno ulteriormente migliorato le prestazioni quando sono riusciti a colpire in pieno alcuni obiettivi come nel caso degli aerei parcheggiati sulla pista di Rostov, in territorio russo. Questa tipologia di missile è stata progettata e realizzata negli anni Sessanta per colpire i reparti di fanteria in movimento, nei boschi così come al riparo delle trincee.

In realtà, però, il suo uso maggiore è stato per scopi terroristici come quando scatenò una "falange d'acciaio sulle strade e sulle abitazioni", tecnica che i russi e il regime di Damasco sperimentarono in Siria come ci occupammo in questo articolo del 2017. Adesso, i massacri di questa tipologia di missili sono stati compiuti anche nelle città ucraine.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica