Una top gun italiana: ecco chi è Pamela, pilota d'esercito

Donna, mamma e senza paura, nel sorvolare un campo di battaglia come nell'affrontare le difficoltà di tutti i giorni. Questa è la vita raccontata da Pamela, pilota da combattimento italiana che vola sui Mangusta in Afghanistan.

Una top gun italiana: ecco chi è Pamela, pilota d'esercito

Nell'abitacolo in tandem di un elicottero d'attacco Mangusta, Pamela è ancora l'unica donna italiana a portare nei cieli un elicottero in battaglia. Oggi mamma di una bambina di 6 anni tornata dopo il suo ultimo servizio in Afghanistan, racconta com'è essere una "top gun" che ha prestato servizio quattro volte in Medio Oriente - l'ultima da maggio ad agosto come comandante del suo squadrone, con 20 "uomini" alle sue dipendenze.

In Italia ci sono solo 60 piloti abilitati a volare con gli elicotteri d'attacco leggero Aw-129 "Mangusta" - tutti in forza all'Aviazione dell'Esercito (Aves) - 59 sono uomini. Il maggiore Pamela Elena Sabato è l'unica donna, ma non fa alcuna differenza: si è guadagnata il brevetto e poi i gradi, anche sul campo, fino a comandare tutti gli altri piloti in missione, in prima linea in Afghanistan. "Il nostro è un ambiente così specialistico e tecnico, le differenze tra uomini e donne sono appiattite. Si riconosce la professionalità delle persone, a prescindere dal genere. Le difficoltà, nelle missioni sono piuttosto il contesto e le condizioni climatiche, quest'estate eravamo tra i 40 e i 46 gradi", ha spiegato il maggiore Sabato. A bordo del suo Mangusta, nella posizione superiore dell'abitacolo che sovrasta quella dell'armiere, il maggiore Sabato fornisce "scorta armata" alle truppe terrestri italiane o di altre contingenti della coalizione che operano in Afghanistan. Spesso anche ai convogli umanitari, sempre a rischio in un paese che affronta una lunga guerra con le milizie talebane.

Nata a Squinzano, in provincia di Lecce, Pamela Sabato ha 37 anni, ma si è arruolata nell' esercito nel 2001 - due anni dopo che le forze armate sono state aperte alle donne - e ha preso le "ali" ben 12 anni fa. La difficoltà iniziale è sempre la stessa, racconta, lasciare la famiglia per un futuro che in Italia per una donna non si era mai pensato. Essere tra le prime, con un obiettivo che, all'interno delle forze armate, è tra l'altro uno dei più complessi da raggiungere: diventare pilota di elicotteri. Ci vogliono i "numeri" per diventare una top gun. E Pamela Sabato li aveva. All'interno dell'Esercito Italiano, nel quale è inquadrato l'Aves - quella che una volta era chiamato "Cavalleria dell'Aria" - ha trovato "una nuova famiglia", dove ha potuto "condividere quei valori e come tutti ho avuto tante possibilità di formazione e crescita". Divenuta ufficiale all'Accademia di Modena, si è laureata in Scienze strategiche a Torino, poi il brevetto di volo come pilota di elicotteri presso l'Aviazione Militare, e in fine, il brevetto di pilota/osservatore per diventare pilota di Mangusta. "Una grandissima felicità". Per conseguirlo si devono superare prove di un certo livello di difficoltà, come voli a bassissima quota tra ostacoli e voli notturni", ha spiegato.

Ai giornalisti che l'hanno intervistata e le hanno chiesto quale fosse la "situazione di maggior pericolo" in cui si fosse trovata, il maggiore Sabato ha risposto: "Quando abbiamo fatto da supporto a un convoglio americano che non riusciva a far ritorno alla base perché si trovata sotto il fuoco nemico. Con il nostro intervento sono riusciti a rientrare". Ma volare è sempre un rischio - lo dimostra l'ultimo incidente in addestramento sul cacciatorpedierie Caio Duilio -, una volta in addestramento è stata costretta a spegnere un motore e atterrare in sicurezza perché c'erano dei "problemi". A dieci anni dal 2009 che l'ha vista essere la prima pilota donna a bordo di un Mangusta, Pamela è ancora l'unica. Altre 3 piloti donna sono nei ranghi nell'Esercito, la seconda che servirà il nostro paese in prima linea, lo farà al comando di un elicottero da trasporto tattico Nh-90; che attualmente le nostre forze armate schierano in missione in Iraq e in Afghanistan. Per il maggiore Sabato anche questa è un "grande conquista".

Ora che è mamma di una bambina di 6 anni, il maggiore Sabato, sposata con un altro pilota militare, affronta anche un'altra sfida: quella di essere una madre distante da casa che deve alternarsi con suo marito tra teatri operativi, missioni in patria ed essere genitori di una figlia che a scuola non può non andare fiera dei suoi genitori. "Cerchiamo di alternarci, uno dei due deve restare a casa con nostra figlia. L' Esercito ci viene incontro, non ci chiedono mai di partire nello stesso periodo", ha raccontato alla stampa Pamela.

Alla domanda su "cosa direbbe" a una ragazza che pensasse di entrare nell'Esercito, il maggiore Sabato risponde che significa affrontare: "Una vita piena di sacrifici", ma dice anche che "ne vale la pena". Perché alla fine è stato l'Esercito a coronare la sua dedizione e la passione che nutriva fin da bambina: quella per il volo.

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