Toronto, furgone sui pedoni: in manette uno studente armeno

Strage a Toronto durante il G7: 10 passanti morti, 15 feriti. Al momento dell'arresto Alek Minassian, studente armeno di 25 anni, ha urlato agli agenti: "Uccidetemi! Spartemi in testa!"

Toronto, furgone sui pedoni: in manette uno studente armeno

Il furgone bianco è piombato sulla strada più famosa della città, Yonge Street, proprio mentre a Toronto era in corso la riunione dei ministri Esteri e degli Interni del G7. "Un atto deliberato", come lo ha definito la polizia, che ha strappato la vita a dieci persone e ha ferito altri quindici passanti (guarda il video). Dopo essere salito sul marciapiede che Alek Minassian, uno studente 25enne di origine armena residente in un sobborgo di Toronto, ha falciato i pedoni per oltre due chilometri (guarda la gallery). Dopo la strage ha provato a fuggire ma è stato arrestato dagli agenti.

L'orrore è piombato su Toronto alle 13:30 ora locale (le 19,30 in Italia), all'incrocio tra Yonge e Finch. Una trentina di chilometri più in là erano riuniti i ministri del G7. Tra questi erano presenti anche gli italiani Angelino Alfano e Marco Minniti. Dai registri della polizia di Toronto non è emerso alcuna traccia sul passato di Alek Minassian. Non era già noto alle forze dell'ordine. Eppure ieri è spuntato dal nulla, ha imbroccato un marciapiede ed è andato avanti a falciare per due chilometri passanti innocenti. Uno studente di college, solitario, problematico e ossessionato maniacalmente dalle stragi: è questo il profilo del 25enne di origine armena. "Non sono sicuro che avesse qualche amico, almeno non pubblicamente", ha raccontato alla Cbc News Ari Bluff, che era andato con lui alla Thornlea Secondary School di Thornhill. "Tutte le volte che lo vedevamo nei corridoi - ha rivelato - provavamo a parlargli o a dirgli ciao".

Subito dopo la strage Alek Minassian ha abbandonato il veicolo, che aveva noleggiato, ed è fuggito, ma è stato catturato dalla polizia che nel frattempo aveva isolato l'area e chiuso le stazioni della metropolitana. Alcune delle vittime non sono ancora state identificate. "Uccidimi!", avrebbe detto il terrorista quando è stato braccato dalle forze dell'ordine canadesi.

"Sparami in testa!", ha continuato a urlare, quando era ormai in trappola, puntando un oggetto non ben definito contro gli agenti come se fosse un'arma. Poco dopo è stato ammanettato e portato via.

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