Il programma di Donald Trump sui temi di bioetica era chiaro: difesa della vita dal concepimento fino alla morte naturale e sostegno revocato alle associazioni lgbt. Non a caso, uno dei primi gesti del presidente è stato quello di sostenere il progetto di legge proposto dai repubblicani che intendeva vietare l'interruzione di gravidanza dopo le prime 20 settimane. Uno sbianchettamento dell'era Obama, insomma.
Non sorprende quindi che Trump abbia proibito al Center for Disease Control and Prevention, la massima autorità sanitaria statunitense, l'utilizzo di una serie di parole e di espressioni. Sono così banditi i termini "vulnerabile", "diritto", "diversità", "transessuale", "feto", "basato sulle evidenze", "basato sulla scienza". Al posto di quest'ultima espressione, si dovrà usare "basate sulla scienza in considerazione degli standard e dei desideri della comunità".
Polemiche sulla decisione di Trump
La decisione del presidente americano ha, come al solito, infiammato l'opinione pubblica statunitense che si è subito scagliata contro il tycoon. L'accusa che viene mossa alla Casa bianca è, come riporta Repubblica, quella di "voler sottomettere la scienza a questioni di opportunità politica, e di voler imbrigliare il dibattito sulle questioni di bioetica e sui diritti civili".
Secondo i media più vicini ai democratici, infatti, si discriminerebbero alcune fasce della popolazione statunitense, come i transessuali. Il tycoon - aiutato in questo dal suo vice, Mike Pence - sembra così aprire un nuovo fronte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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