Continuano le attività delle forze dell'ordine tunisine, impegnate in questi giorni in un'operazione contro la cellula responsabile per l'attacco al museo del Bardo, nella capitale, nel quale sono morte più di venti persone, di cui quattro cittadini italiani.
Oggi, secondo quanto ha annunciato il segretario di Stato presso il ministero degli Interni, Rafik Chelli, le autorità avrebbero messo in manette il leader della cellula terroristica che ha pianificato l'attentato, su cui poi ha messo il cappello il sedicente Stato islamico di Abu Bakr al-Baghdadi.
Già nei giorni scorsi i tunisini avevano portato a termine diversi arresti e annunciato che un terzo uomo - due gli attentatori uccisi al museo - era in fuga. Secondo le autorità nella cellula che ha messo in atto il piano ci sarebbero sedici persone. Tra questi due tunisini che hanno combattuto in Siria con le fazioni jihadiste.
Sono diverse centinaia i cittadini nordafricani partiti per il jihad.Nei giorni immediatamente successivi all'attentato, le misure di sicurezza in Tunisia sono state molto rafforzate. Inoltre è stato licenziato il capo della polizia.
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