Si è di nuovo passati alle mani all'Assemblea nazionale, l'organo unicamerale turco, in una rissa che è simbolo chiaro di una tensione palpabile tra i deputati dell'AK Parti, lo stesso del presidente Recep Tayyip Erdoğan e l'Hdp filo-curdo di Selahattin Demirtaş, divisi questa volta da una questione che riguarda direttamente gli uomini della formazione di minoranza.
È successo tutto durante una seduta della commissione Affari costituzionali, convocata per discutere sul tema dell'immunità parlamentare. La tensione è esplosa dopo un intervento del ministro della Giustizia, Bekir Bozdağ, che accusava gli uomini del Hdp di avere scatenato le risse della scorsa settimana, ricevendo in tutta risposta accuse di calunnia da parte del deputato Garo Paylan.
La questione specifica su cui lo scontro è aperto è una norma che faciliterebbe la revoca dell'immunità. Già a luglio dello scorso anno, dopo che si era riacceso lo scontro con il Pkk, Erdoğan aveva chiesto che gli uomini del Hdp "pagassero il prezzo per i loro legami con i gruppi terroristi", parlando di una posizione troppo ambigua del partito, a cui chiedeva una più netta condanna. Allora i parlamentari si erano detti pronti a rinunciare all'immunità se l'Akp avesse fatto lo stesso.
Il disegno di legge che prevede modifiche all'immunità parlamentare porterebbe al possibile arresto immediato dei deputati e a un diritto di replica ridotto contro la revoca dell'immunità.
Secondo dati diffusi nei giorni scorsi dall'agenzia stampa Anadolu sono 129 i parlamentari che rischiano se il ddl dovesse passare. Molti di questi sono stati eletti tra le fila del Hdp, che nella proposta vede un tentativo di silenziare l'opposizione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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