La Londra di Khan a pezzi: "Record di persone in fuga"

Il sindaco Sadiq Khan ha reagito alla pubblicazione dei dati statistici rimarcando i “successi” conseguiti finora dalla sua amministrazione

La Londra di Khan a pezzi: "Record di persone in fuga"

Nel Regno Unito, l’istituto nazionale di statistica ha certificato una vera e propria fuga da Londra, con centinaia di migliaia di residenti che abbandonerebbero annualmente la metropoli amministrata dal sindaco Sadiq Khan.

L’Office for National Statistics (Ons) ha infatti ultimamente pubblicato un “allarmante” rapporto sul progressivo “spopolamento” della capitale britannica, che avrebbe raggiunto “punte altissime” proprio a partire dal primo anno di mandato del politico laburista, ossia dal 2016. Allora, ben 291,630 persone avrebbero lasciato Londra, avviando una tendenza preoccupante che sarebbe proseguita, sempre a detta dell’istituto di statistica, fino ai giorni nostri.

Nel 2017 e il 2018 si sarebbero registrati nuovi “record” di londinesi in fuga dalla metropoli, in quanto la cifra riscontrata dai ricercatori in tali due anni si sarebbe avvicinata alla soglia delle “400mila unità”. Per la precisione, nel 2017 avrebbero abbandonato la capitale del Regno 386,010 individui, mentre, l’anno scorso, sarebbe stata raggiunta quota “391,498 unità”. La quantità di cittadini in uscita da Londra non sarebbe affatto compensata da quella dei soggetti in entrata, poiché annualmente si trasferirebbero all’ombra del Big Ben, tra studenti e lavoratori in cerca di impiego, poco più di 30mila persone.

Coloro che emigrano da Londra si trasferirebbero in gran parte, spiegano i ricercatori dell’Ons, nei territori situati a sud-est del grande centro urbano. Una delle mete preferite per chi scappa dalla metropoli sarebbe la contea del Kent, adagiata sulla costa orientale britannica e conosciuta a livello popolare, per il suo paesaggio semi-incontaminato, come “il giardino d’Inghilterra”.

Il dossier realizzato dall’istituto di statistica si sofferma anche sulle ragioni alla base del costante esodo di londinesi, evidenziando che i motivi fondamentali di tale fenomeno sarebbero sostanzialmente due: la criminalità fuori controllo” presente nella capitale e i “prezzi delle abitazioni troppo elevati”.

L’Ons ha infatti constatato, per mezzo di migliaia di interviste a soggetti in fuga dalla città, l’esasperazione dei concittadini di Sadiq Khan, derivante da episodi di criminalità che si ripeterebbero “senza soluzione di continuità”: “accoltellamenti, rapine, tentativi di violenza sessuale, pestaggi, occupazioni abusive di appartamenti”. Sempre secondo l’ente di ricerca, il 2018 avrebbe visto, a Londra, il livello di omicidi “più alto degli ultimi dieci anni”, con ben 732 individui assassinati.

Quanto al costante rialzo dei prezzi delle unità immobiliari e del livello generale degli affitti nella capitale del Regno, gli analisti sottolineano che, dati gli “scarsi controlli” da parte delle autorità municipali, persino i proprietari di case di non grande pregio pretenderebbero dagli aspiranti inquilini “cifre esorbitanti”. Ad esempio, i titolari di immobili ubicati in quartieri londinesi non esclusivi sarebbero ormai giunti a richiedere ai potenziali locatari “mezzo milione di sterline di affitto”.

I media nazionali hanno subito interpretato i dati forniti di recente dall’istituto di statistica come una “sonora bocciatura” dell’amministrazione di Sadiq Khan, che avrebbe “irrimediabilmente compromesso” la qualità della vita all’ombra del Big Ben. Il primo cittadino ha però reagito ai risultati della ricerca condotta dall’Ons contestandoli e rimarcando, tramite il proprio ufficio-stampa, i “successi” dei suoi anni di governo municipale.

Ad avviso del politico laburista, il suo mandato alla guida della metropoli avrebbe infatti il merito di avere “aumentato il numero di turisti” in città e nell’avere “migliorato l’immagine di Londra nel mondo” schierando la sua amministrazione in prima linea nelle battaglie a difesa dei principi dell’“accoglienza verso i migranti” e dell’“antirazzismo”.

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