Ungheria, Cina e Russia. Il triangolo che non piace agli Stati Uniti d'America

L'Ungheria si avvicina a Russia e Cina, ma gli Usa non gradiscono. E vietano a sei uomini di Orban di entrare negli Stati Uniti

Ungheria, Cina e Russia. Il triangolo che non piace agli Stati Uniti d'America

I legami economici e politici tra Ungheria, Russia e Cina sono sempre più solidi. L'obiettivo è quello di creare un sistema di alleanze capace di contrastare l'Ue, sempre più a immagine e somiglianza della cancelliera tedesca Angela Merkel.

Il 2 gennaio scorso, a Budapest, c'è stata una manifestazione contro il governo magiaro. Gli slogan: "Più democrazia!", "Orban vai via". Non è, in verità, la prima manifestazione contro Orban e non sarà nemmeno l'ultima. Il prossimo primo febbraio, infatti, l'opposizione scenderà di nuovo in piazza per manifestare il proprio dissenso nei confronti di Orban. E la scelta della data non è affatto casuale. Il primo febbraio, infatti, la Merkel sarà in visita in Ungheria e, in questo modo, l'opposizione vorrebbe testimoniare il proprio attaccamento all'Ue.

L'opposizione magiara critica le aperture fatte da Orban alla Russia, accusandolo di "abuso geopolitico". In pratica, secondo l'opposizione, Orban starebbe sbilanciando eccessivamente l'Ungheria verso Oriente, indicando con questo termine generico due nazioni precise: la Russia e Cina.

Con la Russia, in particolare, Orban ha firmato un accordo per potenziare la centrale nucleare di Paks (l'unica centrale dell'Ungheria).

Inoltre, in occasione delle sanzioni contro la Russia, il primo ministro ungherese ha detto: "L'Europa si è tirata la zappa sui piedi da sola".

A ciò si aggiunge il fatto che Orban è più vicino a Putin che all'Ue per ciò che riguarda le questioni di morale (entrambi sono difensori di quelli che Benedetto XVI chiamò "valori non negoziabili").

Per quanto riguarda la Cina, invece, l'Ungheria rappresenta un centro economico strategico (la repubblica popolare cinese investe all'incirca 3 miliardi di dollari in Serbia e Ungheria).

Il leader dell'opposizione, Gyurcsàny Ferenc, capo della Coalizione Democratica, ha detto: "Se questo regime non viene rovesciato, prima o poi ci seppellirà con sè". E ancora: "La democrazia parlamentare ungherese è morta, tutto ciò che ci rimane è democrazia e resistenza diretta".

La posizione ungherese va ovviamente ad intaccare non solo gli interessi dell'Ue, ma anche - e soprattutto - quelli degli Usa. Recentemente, è successo un fatto singolare, che però ci aiuta a comprendere quali siano i (cattivi) rapporti che intercorrono tra Ungheria e America.

Il "falco" McCain ha per esempio detto che l'Ungheria è "un paese importante" in cui però Orban ha accentrato troppo potere.

E alle parole non sono tardati i fatti: a sei uomini ungheresi vicini a Orban è stato vietato di entrare negli Usa.

Un piccolo assaggio di quello che potrebbe accadere se l'Ungheria continuerà ad avvicinarsi a Putin.

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