Il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha in questi giorni illustrato al parlamento di Budapest la propria “strategia pro-natalità”, fondata su significativi sgravi fiscali e ingenti sussidi a vantaggio delle giovani coppie magiare.
Tale piano, inteso a scongiurare il “declino demografico” della nazione, prevede in primo luogo un’“esenzione tributaria perpetua” a beneficio delle “famiglie numerose”. In particolare, le donne con “almeno quattro figli” non saranno “mai più” soggette all’imposta sul reddito.
Un’altra misura “pro-natalità” contenuta nella riforma delineata da Orbán è un “mutuo statale milionario” diretto ai novelli sposi ungheresi. Grazie al piano straordinario elaborato dall’esecutivo di Budapest, ogni giovane coppia godrà di un prestito pubblico “a interessi zero”, pari a “10 milioni di fiorini” (circa 36mila euro).
Il leader magiaro, nel suo intervento davanti all’assemblea legislativa nazionale, ha promesso inoltre interventi governativi diretti a sostenere l'“edilizia popolare” e a ridurre "quasi a zero” i costi di “luce e gas” a carico delle famiglie.
Il premier ha quindi presentato i provvedimenti in questione come miranti a scongiurare la “scomparsa del popolo ungherese”, prospettiva che, a detta dei demografi, rischia ogni giorno di più di “concretizzarsi”. Secondo gli analisti, infatti, ogni anno nel Paese est-europeo si registrerebbe un “calo di popolazione” pari a circa “32mila unità”. Il rischio del “deserto demografico” è aggravato inoltre dal fatto che in tale nazione si rileva un numero di figli per donna molto basso, inferiore alla media Ue.
Orbán ha quindi enfatizzato la “natura patriottica” della sua strategia, in quanto intesa a “garantire la sopravvivenza dell’Occidente” e a non fare dipendere il futuro dell’Ungheria dai “figli degli immigrati”. Egli ha puntualizzato: “Mentre la maggior parte delle nazioni europee punta sugli stranieri al fine di risollevare le proprie sorti demografiche, noi invece crediamo nel nostro popolo. Solo gli Ungheresi possono dare un futuro alla propria nazione, non gli immigrati. Noi non accettiamo la tesi secondo la quale l’Occidente si salverebbe dal declino demografico grazie ai flussi migratori. L’Ungheria appartiene agli Ungheresi e deve fare affidamento solo su questi ultimi al fine di perpetuare la propria storia millenaria. Siamo quindi orgogliosi di andare controcorrente.”
In base ai bollettini Eurostat, nella nazione danubiana si registra annualmente un tasso di fecondità totale pari a 1,45 figli per donna, al di sotto della media
europea (1,58). Nell’Ue, il Paese con il maggiore indicatore di fertilità è la Francia (1,96 figli per donna), mentre, a livello mondiale, il primato in questione spetta al Niger (7,24).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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