Niente da fare, per ora. Il parlamento ungherese ha bocciato la proposta del governo del premier, il conservatore Viktor Orban, di emendare la Costituzione per bloccare la ricollocazione nel Paese di rifugiati senza il permesso delle autorità locali. In una seduta trasmessa in diretta tv, il governo magiaro non ha ottenuto l’appoggio degli altri partiti all’emendamento costituzionale che puntava a contrastare la proposta Ue di ripartire per quote nei 28 Paesi membri i migranti che arrivano nel continente.
Alla coalizione che sostiene Orban è sfuggita per due soli voti la maggioranza rafforzata di due terzi per far passare l’emendamento. La proposta di Orban non ha ottenuto il sostegno della sinistra ma neanche dell’estrema destra. L'emendamento ha ottenuto 131 voti su 199 seggi, una maggioranza del 65,8%, appena sotto i due terzi necessari per apportare il cambiamento.
Il piano europeo concordato nel 2015, prevede per l'Ungheria l'accoglienza di 1.294 richiedenti asilo.
Il mese scorso gli ungheresi hanno votato per respingere le quote Ue in un referendum. La maggior parte, il 98%, ha raccolto l'appello di Orban di votare per bloccare le quote, ma la bassa affluenza alle urne ha reso invalido il risultato.
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