Usa e Ue alla Russia: "Liberate Navalny". Blogger condannato a 15 giorni di carcere

L'Unione europea e gli Stati Uniti condannano l'arresto dei manifestanti pacifici a Mosca, guidati dall'attivista e blogger Alexei Navalny. Mosca: "Non li rilasceremo"

Usa e Ue alla Russia: "Liberate Navalny". Blogger condannato a 15 giorni di carcere

L'avvocato e blogger Alexei Navalny, che ieri ha trascinato i russi in piazza contro la corruzione, è finito in manette insieme ad altre circa 700 persone. Si è trattato di una delle più grandi proteste anti governative degli ultimi anni. Decine di migliaia di russi hanno partecipato alla giornata di mobilitazione nazionale che era stata convocata da Navalny, che a febbraio si è anche candidato alla presidenza in vista delle elezioni del 2018. Comizi e manifestazioni si sono svolti in tutto il Paese.

Navalny è stato arrestato poco dopo il suo arrivo alla manifestazione: dopo che gli agenti lo hanno caricato a forza su un autobus, la folla ha cercato di liberarlo e di bloccare il mezzo con le auto in sosta, al grido di ''vergogna'' e ''la Russia sarà libera''. Oggi Navalny è comparso dinanzi al giudice. L'attivista su Twitter ha commentato così la giornata di ieri: "Sono orgoglioso di coloro che sono scesi in strada oggi. Voi siete le persone migliori del Paese e la speranza della Russia per un futuro normale".

Oggi l’Unione europea ha chiesto a Mosca di rilasciare "senza indugio" i manifestanti pacifici arrestati domenica. Un portavoce Ue in un comunicato fa notare che "le operazioni di polizia nella Federazione Russa, che hanno tentato di disperdere i manifestanti e hanno arrestato centinaia di cittadini, tra i quali il leader dell’opposizione, Alexei Navalny, hanno impedito di esercitare le loro libertà fondamentali, tra i quali la libertà di espressione, associazione e riunione pacifica, che sono iscritte nella Costituzione russa".

La condanna all'arresto di Navalny arriva anche dal dipartimento di Stato Usa. "L'arresto di dimostranti pacifici, osservatori dei diritti umani e giornalisti è un affronto al cuore dei valori democratici", ha scritto su Facebook il portavoce del dipartimento di Stato, Mark Toner. "Il popolo russo, come i popoli di tutto il mondo, ha il diritto ad un governo che sostenga un mercato aperto delle idee, una gestione del potere aperta e responsabile, l'eguaglianza di fronte alla legge e la possibilità di esercitare i propri diritti senza paura di rappresaglie", ha scritto ancora Toner. Il dipartimento di Stato in particolare si dice "preoccupato" dall'arresto di Navalny, e chiede "l'immediato rilascio di tutti i manifestanti pacifici".

In manette anche cronista del Guardian

Sarebbero 700 i manifestanti arrestati dalla polizia antisommossa a Mosca e in tutta la Russia. Tra i fermati anche un giornalista del Guardian, Alec Luhn, che, ha raccontato il quotidiano, è stato bloccato dalla polizia antisommossa, che gli ha sequestrato il cellulare e lo ha trattenuto due ore a bordo di un autobus, prima di portarlo in una stazione di polizia alla periferia di Mosca con altri 16 detenuti. Nonostante avesse spiegato di essere un giornalista accreditato al ministero degli Esteri, al cronista è stato detto che sarebbe stato accusato di ''partecipazione a una protesta non autorizzata''.

Cremlino: proteste sono provocazione e menzogna, non li rilasceremo

"Quello che abbiamo visto ieri in numerosi luoghi, tra cui Mosca - ha detto il portavoce del Cremlino, Dimitri Peskov - è stato una provocazione e una menzogna". Secondo Peskov, lo stesso Navalny "ha palesemente mentito" dicendo che si trattava di manifestazioni "legali". Anche per questo Mosca non ha intenzione di ascoltare gli appelli internazionali: "Gli obblighi del Consiglio d'Europa non indicano la necessità di infrangere le proprie leggi", ha aggiunto Peskov, sottolineando che il governo russo potrebbe prendere in considerazione le richieste dei manifestanti fermati durante la manifestazione e ha definito "assolutamente corretto" il giro di vite della polizia sui raduni non autorizzati in tutto il paese.

Navalny condannato a 15 giorni di carcere

Il tribunale Tverskoi di

Mosca ha condannato l'attivista a 15 giorni di carcere per resistenza durante l’arresto. Gli è stata inflitta, inoltre, una multa di 20 mila rubli (circa 325 euro) per aver organizzato una manifestazione non autorizzata.

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