Sono parole forti quelle pronunciate da Mike Pompeo, Segretario di Stato degli Stati Uniti, contro l'Ayatollah iraniano Ali Khamenei. Il leader supremo iraniano è stato infatti accusato da Pompeo di possedere un fondo speculativo segreto e non tassato del valore complessivo di 95 miliardi di dollari. Per l’ex direttore della Cia inoltre quel fondo miliardario servirebbero all’autorità spirituale iraniana per finanziare alcuni gruppi rivoluzionari della Guardia islamica. “Quelli nel 1979 sono saliti al potere con la forza e che oggi ancora vi rimangono, sono spinti dal desiderio di conformare tutta la società iraniana ai fautori della rivoluzione islamica”, ha detto Pompeo nel suo discorso a Simi Valley, California.
Il Segretario di Stato americano ha inoltre accusato l’Iran e le sue autoritá politiche e religiose di corruzione. "Il livello di corruzione e di ricchezza tra i leader del regime dimostra che l'Iran è gestito da qualcosa che assomiglia piú a una mafia che a un governo", ha detto Pompeo. Il discorso del Segretario di Stato degli Stati Uniti segue le dichiarazioni del presidente iraniano Hassan Rouhani sul rapporto Stati Uniti – Iran.
Secondo fonti nazionali il presidente Rouhani avrebbe detto ai diplomatici di Teheran che gli Stati Uniti "devono capire che la guerra con l'Iran è la madre di tutte le guerre e la pace con l'Iran è la madre di ogni pace". La risposta degli Usa per bocca di Pompeo sottolinea gli obiettivi rivoluzionari del regime iraniano.
E a chi guarda agli ayatollah come a dei non estremisti Pompeo risponde: “Sono lupi in abiti da pecora”. E aggiunge: “Questi cosiddetti moderati all'interno del regime sono ancora violenti rivoluzionari islamici con un'agenda anti-americana e anti-occidentale”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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