Qualche giorno fa la Casa Bianca ridimensionava la minaccia dei talebani, declassandoli da terroristi a “insurrezione armata”, come fossero un pericolo ridotto, certamente non paragonabile all’Isis. In realtà non è un mistero che numerosi guerriglieri afghani e pakistani siano confluiti nell’esercito del Califfato per combattere, insieme, la causa comune contro l’Occidente.
Tre comandanti militari – come rende noto Nbc – confermano infatti che una nutrita schiera di combattenti talebani, negli ultimi mesi, si sono uniti alla fazione dell’Isis attiva in Pakistan, portando nuova linfa e uomini disposti a tutto alle milizie di Daesh, che riesce sempre a reperire capitale umano.
Uno dei capoccia promotore della “fusione” è Hassan Mufti Swati, leader del Tehrik-i-Taliban (TTP), falange che vuole imporre in Pakistan una rigida osservanza della sharia e lotta contro governo il federale a colpi di attentati: il gruppo terroristico è infatti responsabile di centinaia di vittime a Peshawar, capitale della provincia settentrionale di Khyber Pakhtunkhwa.
Centinaia (se non migliaia) di talebani – la maggior parte provenienti proprio dal TTP – hanno dunque disertato per arruolarsi nell’esercito dell’orrore di
Abu Bakr al-Baghdadi, uniti nel nome di Allah nella lotta contro gli invasori americani e gli infedeli. E l’Occidente si trova a dover fronteggiare un nemico spietato dai tratti e confini sempre più fumosi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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