Tillerson è il nuovo segretario di Stato

Confermata la nomina di Rex Tillerson, ex Ceo di Exxon Mobil che conosce bene Putin, alla guida del dipartimento di Stato. Un faccia a faccia con Lavrov potrebbe esserci già a metà febbraio, e intanto a volare a Washington è il capo della diplomazia tedesca, Sigmar Gabriel

Tillerson è il nuovo segretario di Stato

Alla fine la conferma del Senato degli Stati Uniti per nomina di Rex Tillerson, l’ex amministratore delegato di Exxon Mobil, alla carica di segretario di Stato degli Usa, è arrivata nella serata di ieri. Anche se il voto che ha portato all’approvazione della nomina del nuovo capo del Dipartimento di Stato, ha evidenziato la netta divisione degli schieramenti politici sulla nomina di Tillerson. Con una maggioranza di 56 voti su 43, i Repubblicani sono riusciti infatti a scongiurare un’ennesima audizione, chiesta dai Democratici, che volevano che Tillerson esprimesse il suo parere in merito all’ultimo provvedimento di Trump sul blocco degli ingressi negli Stati Uniti per i cittadini di sette Paesi a maggioranza musulmana. Così Rex Tillerson, amministratore delegato di Exxon Mobil dal 2006, ha potuto giurare ieri sera all'Ufficio Ovale, di fronte al vicepresidente Mike Pence, diventando il primo segretario di Stato della storia moderna americana senza alcuna esperienza nel settore pubblico. La sua esperienza maturata alla guida della più importante impresa petrolifera statunitense, però, aveva assicurato Trump, fa di lui “un protagonista di livello globale”, che ha potuto accedere in questi anni ai “dossier più importanti” e gestito i negoziati più delicati, assieme ai leader di tutto il mondo.

Ma la principale critica che gli è stata mossa dai senatori democratici, e pure da qualche repubblicano, come John McCain, Lindsey Graham o Marco Rubio, non è relativa alla scarsa esperienza diplomatica, bensì agli stretti legami che Tillerson ha con Mosca e con il Cremlino. Legami che potrebbero cambiare gli equilibri geopolitici del pianeta. Il nuovo segretario di Stato americano, infatti, conosce Vladimir Putin da oltre vent'anni, e da Putin, nel 2013 ha ricevuto una delle più importanti onorificenze russe, quella dell’Ordine dell’amicizia. La scelta di Tillerson al Dipartimento di Stato, nonostante, nella sua prima audizione al Senato, il nuovo segretario di Stato avesse espresso parole dure verso Mosca, condannando “l’annessione della Crimea”, “l’invasione dell’Ucraina” e il sostegno russo ad Assad, conferma la volontà di Trump di normalizzare le relazioni con la Russia. Volontà che sembra essere confermata anche dalla scelta del generale in pensione Michael Flynn, come consigliere per la sicurezza nazionale.

Congratulandosi con il nuovo segretario di Stato americano, il ministro degli Esteri russo Sergeij Lavrov ha infatti "espresso l'auspicio di relazioni migliori" tra Russia e Stati Uniti, sottolineando come i rapporti bilaterali abbiano "subito forti battute d'arresto durante l'amministrazione Obama" e come ora, al contrario, ci siano "alcuni settori nei quali cooperare per il bene dei nostri popoli e del mondo intero". E secondo una fonte del ministero degli Esteri di Mosca, citata dalla Tass, Tillerson e Lavrov, potrebbero incontrarsi molto presto. Un confronto tra il nuovo segretario di Stato americano e il ministro degli Esteri russo, potrebbe avere luogo, secondo le indiscrezioni pubblicate dalla stampa russa, già nelle prossime settimane. Un primo incontro potrebbe essere organizzato a Bonn, dove il 16 e 17 febbraio si terrà il vertice dei ministri degli Esteri del G20, o a margine della Conferenza di Monaco sulla sicurezza, in programma dal 17 al 19 febbraio nella città della Baviera. A fare da sfondo al primo faccia a faccia tra i due ci saranno la nuova escalation delle ostilità nel Donbass, la partita siriana, le sanzioni che continuano a minare i rapporti bilaterali fra i due Paesi e lo scandalo delle mail.

In attesa di incontrare il suo omologo russo, Tillerson dovrà però occuparsi anche degli affari interni al Dipartimento di Stato. Centinaia di dipendenti e funzionari diplomatici hanno infatti firmato, nei giorni scorsi, un documento in cui hanno espresso il proprio dissenso sugli ordini esecutivi firmati dal presidente Trump in materia di immigrazione.
Intanto, oggi a Washington è in programma il primo incontro ufficiale tra Rex Tillerson e il ministro degli Esteri tedesco, Sigmar Gabriel. Al centro dell’incontro, al quale parteciperà anche il vice presidente Mike Pence, i principali dossier internazionali e la ricerca di “un dialogo aperto e amichevole" con la nuova amministrazione americana.

"Vogliamo spiegare ai nostri partner statunitensi la nostra visione delle cose, i nostri interessi e valori, e cerchiamo un dialogo buono, aperto e amichevole", si legge infatti in un comunicato diffuso dal ministero degli Esteri di Berlino. E a chi gli ha chiesto il perché di un incontro organizzato in tempi record, a poche ore di distanza dalla conferma della nomina del nuovo segretario di Stato americano, Gabriel ha risposto: "Il mondo non aspetta".

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