Una richiedente asilo guatemalteca ha chiesto 40 milioni di dollari di risarcimento per la morte della figlia di 19 mesi ricoverata per sei settimane in un centro di detenzione.
L'accusa mossa da Yazmin Juarez nei confronti delle autorità statunitensi è di omicidio colposo e il risarcimento che ha chiesto è di 40 milioni di dollari. La donna sarebbe arrivata in ottime condizioni di salute insieme alla figlia di 19 mesi nel centro di detenzione di Dilley, in Texas, dopo essere stata arrestata per aver tentato di attraversare il confine statunitense dalla parte del Rio Grande. Secondo l'accusa, a procurare la morte della bambina, sarebbero state le "condizioni non sicure, cure mediche negligenti e supervisione inadeguata” come riportato da Il Fatto Quotidiano. Ad assistere la donna è lo studio legale Arnold & Porter che sostiene la tesi secondo la quale la bambina di 19 mesi non è stata curata adeguatamente in seguito ad una gravissima crisi respiratoria. Febbre alta, tosse e diarra sono stati i sintomi che hanno portato al decesso della piccola.
In seguito alla crisi respiratoria la bambina è stata trasportata al Children’s Hospital di Philadelphia dove è stata ricoverata per sei settimane fino alla sopraggiunta morte.
Sono stati richiesti 40 milioni di dollari dalla donna, la richiesta è stata presentata alla città di Eloy, in Arizona.
La rete Cnn ha interpellato l'azienda privata che gestisce il centro di detenzione di Dilley non ottenendo alcuna risposta dalla stessa. L'autorità texana nel frattempo ha aperto un'indagine sulla morte di una bambina nel centro di detenzione ma ancora non è stato chiarito se si tratti o meno della stessa bambina della richiedente asilo guatemalteca.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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