I militari contrari a Nicolas Maduro liberano Leopoldo Lopez, leader dell'opposizione venezuelana. Lopez si trovava agli arresti domiciliari ed è stato liberato da forze anti-chaviste in un'azione coordinata con il presidente dell'Assemblea nazionale, Juan Guaidò. Secondo il quotidiano spagnolo El Pais, i militari venezuelani hanno poi assunto il controllo della base aerea della Carlota, ad est di Caracas. Il governo di Maduro ha già parlato di tentativo di golpe da parte di "militari traditori".
"Informiamo il popolo del Venezuela che in questo momento ci stiamo scontrando e stiamo neutralizzando un piccolo gruppo di militari traditori", ha annunciato su Twitter il ministro portavoce del governo di Caracas, Jorge Rodriguez.
Lopez ha conferma la fine degli arresti domiciliari scrivendo su Twitter che il Venezuela "ha iniziato la fase definitiva per la fine dell'usurpazione, l'Operazione Libertà". "Sono stato liberato da militari agli ordini della Costituzione e del presidente Guaidò", ha scritto il leader di Voluntad Popular. "Mi trovo nella Base La Carlota. Mobilitiamoci tutti. È ora di conquistare la libertà. Forza e Fede".
Intanto, il presidente dell'Assemblea nazionale venezuelana, Juan Guaidó, ha inviato al popolo venezuelano un messaggio video insieme a Lopez a un gruppo di militari, chiedendo a soldati dell'esercito e popolazione a far sì che vi sia la "cessazione definitiva dell'usurpazione". Guaidò ha lanciato poi un "grande appello ai dipendenti pubblici" per "recuperare la sovranità nazionale". E ha ringraziato i "coraggiosi" assicurando che le Forze armate sono "chiaramente dalla parte del popolo, fedeli alla Costituzione".
Pueblo de Venezuela inició el fin de la usurpación. En este momento me encuentro con las principales unidades militares de nuestra Fuerza Armada dando inicio a la fase final de la Operación Libertad.
— Juan Guaidó (@jguaido) 30 aprile 2019
Le reazioni internazionali alla crisi in Venezuela
La notizia della liberazione di Lopez e dell'appello di Guaidò alla rivolta hanno ovviamente suscitato imemdiatamente le reazioni del mondo. Da parte dell'Unione europea, c'è stata una presa di posizione molto pacata. Da Bruxelles, Maja Kocijancic, portavoce della diplomazia dell'Ue ha detto che l'Unione "sostiene una soluzione pacifica" alla crisi in Venezuela "attraverso libere elezioni".
La Osa, l'Organizzazione degli Stati Americani, ha invece appaludito alla scelta dei militari di sostenere Guaidò, ma ha detto di confidare in una transizione democratica: "Salutiamo il rispetto dei militari per la Costituzione e il presidente incaricato del Venezuela", ha scritto il segretario generale, Luis Almagro, su Twitter. Ma ha anche concluso che "è necessario il pieno appoggio al processo di transizione democratica in maniera pacifica".
Dagli Stati Uniti, il senatore Marco Rubio, uno dei repubblicani più attivi sul fronte venezuelano, è intervenuto esortando gli ufficiali a sostenere l'autoproclamato presidente del Paese e riconosciuto da Washington quale leader. Il presidente Donald Trump, come informa la portavoce Sarah Sanders, è stato informato sulla situazione in Venezuela: "Stiamo monitorando i fatti in corso". Mentre la Spagna, da sempre attiva sul fronte di Caracas, ha detto di non appoggiare alcun intervento militare. Mike Pompeo ha scritto: "Oggi il presidente ad interim Juan Guaidò ha annunciato l'avvio dell'Operazione Libertà. Il governo degli Stati Uniti sostiene totalmente il popolo venezuelano nella sua lotta per la libertà e la democrazia".
Il presidente della Colombia, Ivan Duque, ha convocato subito una riunione urgente del gruppo di Lima "con l'obiettivo di continuare ad appoggiare con decisione il ritorno della democrazia in Venezuela" ha annunciato il ministro degli Esteri colombiano, Carlos Holmes Trujillo.
Duro l'attacco di Evo Morales, presidente della Bolivia, che sul suo profilo ufficiale Twitter ha scritto: "Chiediamo ai governi dell'America latina di condannare il colpo di Stato in Venezuela e impedire che la violenza porti via vite di innocenti. Sarebbe un nefasto precedente lasciare che l'intromissione golpista s'installi nella regione. Il dialogo e la pace devono imporsi sul golpe".
Scontri a Caracas
Intanto, subito dopo la liberazione di Lopez e l'appello di Guaidò, la Guardia Nacional del Venezuela ha sparato lacrimogeni contro i militari e i civili davanti alla base militare La Carlota. Violenze anche sul ponte Altamira, nella capitale venezuelana. I video diffusi in rete mostrano militari con maschere antigas circondati dal fumo dei lacrimogeni, mentre la folla fugge coprendosi il volto.
Salvini: "Sto con Guaidò"
Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha scritto su Twitter: "Maduro sta affamando, incarcerando
e torturando il suo popolo. Sono vicino al popolo venezuelano, all'Assemblea nazionale e al suo presidente Guaidò". Una presa di posizione che può provocare ulteriori frizioni all'interno del governo giallo-verde.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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