Chi è il "paziente zero" che ha fatto partire il contagio

I casi adesso sono saliti a 312. Punito severamente chi nasconde informazioni sul virus

Chi è il "paziente zero" che ha fatto partire il contagio

Il Virus cinese fa paura. Il Partito-Stato da Pechino ha comunicato ai quadri delle province cinesi che “Chi nascondesse informazioni sul virus sarebbe punito severamente e inchiodato per l’eternità alla colonna dell’infamia”. I casi sono saliti a 312 contagiati e sei morti.

Un paziente ha contagiato 15 sanitari

Secondo quanto riportato da Il Corriere, a Wuhan, focolaio da dove è scaturito il coronavirus a fine dicembre, 15 sanitari, tra medici e infermieri, sarebbero stati contagiati da un solo paziente. Questa inquietante notizia farebbe quindi pensare che i soggetti nel maggiore momento di aggressività del virus, possano arrivare a contagiare più persone, anche nelle corsie ospedaliere. Come scritto dal South China Morning Post di Hong Kong, questo fenomeno è stato chiamato dagli epidemiologi "super-spreader", ovvero super diffusore. Il Global Times ha sottolineato che le informazioni relative al contagio dei quindici sanitari sono arrivate tardi e che è stato sbagliato non comunicare immediatamente che il virus è in grado di passare da uomo a uomo.

Il Virus non sembra preoccupare molto i cittadini

A Pechino, tra la cittadinanza, sembra che la situazione non desti particolare preoccupazione. In Cina è abbastanza diffuso l’uso della mascherina per camminare normalmente e il numero di coloro che sono soliti utilizzarla non sembra aumentato nell’ultimo periodo. Il responsabile di un ambulatorio all’ospedale militare di Sanlitun, ha spiegato che non c’è nessun allarme. Dove è lui vengono soprattutto trattati traumi. Vi è anche un reparto geriatria ma anche lì non vi sarebbe alcuna corsa al ricovero. E c’è anche chi scherza parlando del virus.

Insomma, più che i cinesi, sembra sia il resto del mondo a preoccuparsi e ad avere paura del contagio. Eppure i numeri della Commissione sanitaria nazionale cinese continuano ad aumentare. Casi a Pechino, Shanghai e Shenzhen. A Wuhan diverse persone fanno la coda per riuscire ad acquistare mascherine e salviette disinfettanti prima che finiscano. Uno studio effettuato dai ricercato dell’Imperial College di Londra, sabato scorso aveva calcolato, attraverso un modello matematico, 1.723 casi. Quelli comunicati dalla Commissione salute del governo cinese sono però molto inferiori a quel numero.

Molti non vanno in ospedale

Forse anche perché molte persone non si recano in ospedale. Ricordiamo infatti che i sintomi del virus in questione sono molto simili a quelli influenzali. Solo nei casi più gravi vengono colpiti i polmoni. I decessi riguardano persone anziane, già con quadri clinici complicati. Negli aeroporti cinesi sono molti i controlli, dove i passeggeri vengono passati al termometro infrarosso. Forse anche per evitare di sottovalutare il problema come era avvenuto nel 2002 con la Sars.

In quel caso i morti erano stati quasi 800. Il presidente Xi Jinping ha detto che “è assolutamente cruciale fare un buon lavoro di prevenzione e controllo epidemiologico”. E se lo dice lui…

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