Anche Mark Zuckerberg è stato vittima della Cambridge Analytica, che ha raccolto illegalmente i dati degli utenti di Facebook per farne una profilazione psicometrica.
Lo ha raccontato lo stesso fondatore del social network più famoso rispondendo a una domanda durante l'audizione di fronte alla Camera dei Rappresentanti a Whashington. "Tra i dati violati da Cambridge Analytica c'erano anche i suoi?", ha chiesto Anna Eshoo, deputata democratica della Californa. "Sì'", ha risposto Zuckerberg.
Nel suo secondo giorno di testimonianza al Congresso Usa, il ceo di Facebook ha tentennato quando un'altra deputata gli ha chiesto se fosse disposto a cambiare il modello di business della società "per proteggere la privacy individuale". "Ho fatto cambiambenti", ha replicato evasivo Zuckerberg. E alla deputata che lo incalzava chiedendo di rispondere con un sì o con un no ha risposto: "Non sono sicuro di quello che lei intenda".
Davanti ai deputati, inoltre, Zuckerberg ha ripetuto che il suo non è un media, né una società finanziaria: "Considero Facebook un gruppo tecnologico", ha detto il 33enne, "Abbiamo ingegneri, scriviamo codici, sviluppiamo servizi per le persone. È un'azienda idealistica e ottimista, la cui missione sociale è connettere le persone.
È chiaro che non abbiamo fatto abbastanza per prevenire abusi come fake news, interferenza elettorale e discorsi improntati all'odio. Ci vorrà tempo per fare i dovuti cambiamenti che dobbiamo fare ma sono impegnato a fare la cosa giusta".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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