
C'è un giovane «cannibale» che anche ieri sulle, strade della Liegi, ha fatto valere la sua legge ma il «cannibale» del ciclismo resta per tutti Eddy Merckx. Che, come ha raccontato pochi mesi fa in una intervista quel soprannome proprio non lo sopporta ma tant'è. Il «cannibale» quest'anno compie ottant'anni, una vita da campione che verrà raccontata dal prossimo 3 maggio nella mostra «Eddy Merckx, gli ottant'anni di una leggenda» allestita nelle sale del Museo del Ghisallo a Magreglio. Oggetti, immagini, filmati e testimonianze, per rivivere le sue infinite vittorie è ciò che è stato per il ciclismo e lo sport in genere.
Merckx ha vinto più di tutti, più quanto si possa immaginare: 445 volte tra i professionisti, 5 Tour de France, 5 Giri d'Italia e una Vuelta di Spagna. E'l'unico ad aver centrato l'accoppiata Giro-Tour per tre volte e il primo ad aver vinto nello stesso anno Giro d'Italia, Tour de France e campionato mondiale su strada. Per quattro volte è stato campione del mondo su strada e ha messo in bacheca 19 classiche «monumento»: 7 Milano-Sanremo, 5 Liegi-Bastogne Liegi, 3 Parigi-Roubaix, due Giri delle Fiandre e due «Lombardia». E stato anche detentore del primato dell'ora per ventotto anni. E si potrebbe continuare. a mostra del Ghisallo con gli scritti e le testimonianze di grandi firme del ciclismo e con l'aiuto della Faema, marchio storico dell'industria italiana che per anni ha messo il suo marchio sulle maglie del «cannibale», proverà a raccontare tutto ciò. Proverà a far ricostruire una epopea ciclistica che non ha eguali. «Eddy meriterebbe un museo tutto suo che va al di là delle sue vittorie e delle sue bici - spiega la diretrice del Ghisallo carola Gentilini- É il simbolo di un ciclismo vincente e allo stesso tempo umano che alimenta con i ricordi la Memoria sportiva collettiva».
Un lungo viaggio nel ciclismo, nello sport e in una società che oggi è diventata un'altra cosa. Ma soprattutto una emozione per gli appassionati di ciclismo e non solo per loro: «Festeggiamo così gli 80anni di un campione con la C maiuscola- spiega il presidente del Museo Antonio Molteni- Festeggiamo però anche un amico del Museo e lo aspettiamo a giugno quando vorrà e quando potrà...». La mostra che resterà aperta fino alla fine di settembre. Una sezione speciale sarà composta dalle tavole fotografiche Faema tratte dalla mostra diffusa «Faema 80x80» che ripercorrono alcuni momenti legati a imprese leggendarie.
«Quello tra noi e il ciclismo è un legame storico che ci lega a doppio filo anche con Eddy- spiega il Cavalier Maurizio Cimbali, Presidente di Cimbali Group- Le sue imprese hanno segnato un'epoca e per Faema sono state uno stimolo a restare nello sport».
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