È la mostra delle Scuderie del Quirinale dedicata al genio di Caravaggio nel IV centenario della morte, la più vista del 2010 con 582.577 visitatori in meno quattro mesi. Insieme sul podio della top ten, la grande rassegna veneziana (ancora in corso) Mapping the studio. Artists from the Francois Pinault Collection, che tra Punta della Dogana e Palazzo Grassi ha registrato 474.137 presenze, mentre a Siena Da Jacopo della Quercia a Donatello. Le Arti a Siena nel primo Rinascimento ha toccato quota 409.386. Seguono i tesori Inca di Brescia e le esposizioni di maggior richiamo del momento, ancora Caravaggio a Firenze, Van Gogh a Roma e Salvador Dalì a Milano, le ultime due in chiusura tra un mese. Con Caravaggio, il contemporaneo di Pinault e la Rinascenza senese tornano dunque le affluenze record che negli ultimi anni erano decisamente mancate. Del resto, l'esposizione che riuniva per la prima volta 23 capolavori assoluti del Merisi, era stata già definita come «condannata al successo», e, anche se non ha superato i risultati di alcune mostre del passato in quanto a visitatori totali, può invece vantare la media record di 5.088 presenze giornaliere. Indiscusso consenso anche per la rassegna veneziana curata da Francesco Bonami, aperta già da sei mesi e visitata quotidianamente da un migliaio di persone. Ma la vera sorpresa è la mostra di Siena, sicuramente di straordinaria qualità e interesse, ma apparentemente lontana dagli interessi del pubblico più vasto, che in genere insegue appunto icone dell'arte (a partire proprio da Caravaggio) e mode del momento. Presentando per la prima volta riuniti dopo secoli di dispersione, i capolavori senesi del '400, ha infatti registrato una media di 3.791 nei 108 giorni di apertura. A testimoniare che, quando ci sono i contenuti, non c'è crisi che tenga. Al quarto posto c'è la rassegna Inca. Origini e misteri della civiltà dell'oro, allestita al Museo di Santa Giulia di Brescia (sede museale ormai sempre presente tra più visitate), che ha richiamato 273.107 presenze in 197 giorni (1.386 la media). Le posizioni successive sono invece contese tra tre mostre ancora aperte. Di Caravaggio e i Caravaggeschi a Firenze, allestita a Palazzo Pitti e agli Uffizi fino al 9 gennaio, sono disponibili solo i dati di fine ottobre, 199.436 visitatori, ma con una media di tutto rispetto, 1.466, che, se mantenuta potrebbe portare l'esposizione fiorentina a sfiorare quella bresciana (e magari a superarla). A seguire, ecco invece Vincent van Gogh. Campagna senza tempo-Città moderna, ancora in pieno svolgimento al Vittoriano (chiuderà nei primi giorni di febbraio), visitata fino al 22 dicembre da 260.615 persone, che hanno affrontato file estenuanti per ammirare i dipinti e i disegni del genio olandese, tornato a Roma dopo vent'anni di assenza. Code senza fine anche per ammirare il surrealismo di Salvador Dalì. Il sogno si avvicina, che a Palazzo Reale di Milano conta, dopo soli 90 giorni dall'apertura, 224.852 visitatori (2.392 di media). Conquista invece l'ottavo posto sicuro Edward Hopper, che alla Fondazione Roma Museo ha registrato 206.342 presenze (1.749 di media) in 118 giorni. Al nono troviamo Da Rembrandt a Gauguin a Picasso. L'incanto della pittura.
Capolavori dal Museum of Fine Arts di Boston, allestita a Castel Sismondo di Rimini, dove sono accorsi ad ammirarla 190.230 persone in 160 giorni (1.189 di media). Chiude la top ten un'altra mostra del Vittoriano, Da Corot a Monet. La sinfonia della natura, 183.184 visitatori in 115 giorni di apertura, con una media di 1.593.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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