Quando la F1 sbarcò in Sardegna: il mitico GP di Porto Cervo

Un sogno che divenne realtà e che permise alla Sardegna di ottenere la meritata ribalta internazionale. La storia del GP di Porto Cervo, un evento unico nel suo genere

Quando la F1 sbarcò in Sardegna: il mitico GP di Porto Cervo
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Porto Cervo è una meta esclusiva, la perla della Costa Smeralda, il fulcro della Sardegna in grado di dare rifugio al jet-set internazionale più patinato. Il pane quotidiano, qui, è fatto da spiagge incontaminate e lusso sfrenato. Per un breve periodo, però, questo angolo di paradiso ha sfidato i circuiti più iconici del mondo, ospitando un evento automobilistico senza precedenti: il Gran Premio di F1 di Porto Cervo.

Un sogno e una visione per celebrare gli ottant’anni della F1

Oltre trent’anni fa, due visionari, Cesare Fiorio, leggendario capitano della squadra corse rally di Lancia e direttore sportivo della Ferrari, ed Ersilia Litrico, architetto con una profonda passione per le auto da competizione, diedero vita a un ambizioso progetto del tutto inedito: trasformare le sinuose e affascinanti strade di Porto Cervo in un circuito cittadino buono per regalare una indimenticabile esibizione celebrativa degli ottant'anni della Formula 1.

Il progetto, inizialmente accolto con scetticismo, si rivelò gradualmente un trionfo. Dopo un po’ di fatica nel reperire gli sponsor, la fortuna cominciò a giare e diede la spinta decisiva al decollo del progetto. Un amico di Ersilia Litrico procurò un incontro con l'amministratore delegato di Seat - Pagine Gialle, che, entusiasta dell'iniziativa, decise di sponsorizzare l'evento con una cifra molto importante per l'epoca: 500 milioni di lire. L'eco del GP di Porto Cervo arrivò fino alle porte di Londra, scatenando la curiosità di Bernie Ecclestone, boss della Formula 1. Il numero uno del Circus, sbalordito dall'organizzazione impeccabile e dal fascino del tracciato della Costa Smeralda, si recò personalmente sull’isola per assistere all'evento, mettendo il proprio timbro su un evento che diventò di caratura internazionale. Sardegna, per la prima volta, si trovava al centro dell'attenzione mediatica del mondo intero, dimostrando il suo potenziale turistico e la sua capacità di organizzare eventi di enorme portata.

Un mirabolante tracciato cittadino

Il tracciato, lungo 3.350 metri, si snodava tra le bellezze naturali della Costa Smeralda, partendo dal distributore Agip all'ingresso del paese, attraversando l'area dell'attuale hotel Luci di La Muntagna, per poi raggiungere lo stradone dove le vetture potevano sfrecciare a velocità impressionanti. Dopo un'avvincente chicane, il percorso si inerpicava fino a ricongiungersi a Porto Cervo, regalando emozioni uniche sia ai piloti che agli spettatori. La scelta di organizzare l'evento nella settimana successiva al Gran Premio di Monza non fu casuale. Fiorio, sfruttando la sua vasta rete di contatti, riuscì a portare in Sardegna molte delle vetture che avevano partecipato alla gara italiana, creando un'atmosfera di grande fermento e attesa.

F1 Porto Cervo

Anche Fangio fra i protagonisti della GP di Porto Cervo

Fra le monoposto tirate a lucido per brillare sulle vie arcuate di Porto Cervo, spiccavano la Ferrari di Jean Alesi, la Benetton di Riccardo Patrese e, soprattutto, l'Alfa Romeo 159, la leggendaria vettura con cui Juan Manuel Fangio conquistò il titolo mondiale nel 1951. Inoltre, la presenza del grande campione argentino, giunto appositamente dal Sud America nonostante i suoi problemi di salute, fu un evento memorabile che attirò l'attenzione di tutto il globo. Fangio, all’epoca 83enne, con il volto scalfito dal tempo ma con la mente ancora lucida, tornò a sedersi al volante della sua amata Alfa Romeo, messa a disposizione dal Museo di Arese, scatenando emozione vibranti e ammirazione in tutti coloro che poterono assistere a questo momento indimenticabile.

In totale, sfilarono sul circuito cinquanta vetture provenienti dai quarant'anni precedenti, un'esposizione unica che nessun museo o evento aveva mai realizzato prima. Tra le altre gemme esposte, impossibile non ricordare la Ferrari 125, la prima vettura costruita dalla casa del Cavallino rampante nel 1947, tre anni prima della nascita ufficiale della F1. E poi la Ferrari di Gilles Villeneuve, guidata a Porto Cervo dal suo storico amico e rivale, René Arnoux, la Lotus 72, una delle vetture più longeve e vincenti nella storia della Formula 1, e la Tyrrell a sei ruote guidata da Ronnie Peterson nel 1976.

GP di Porto Cervo

Un evento che resta nella storia

Purtroppo, la storia del Gran Premio di F1 di Porto Cervo si interruppe dopo la seconda edizione, tenutasi nel 1994. Oggi, riproporre un evento di tale portata sarebbe difficile, forse impossibile.

Le condizioni sono cambiate, le esigenze sono diverse, e la magia di quell'epoca, fatta di passione, coraggio e innovazione, sembra appartenere a un passato ormai archiviato. Tuttavia, il ricordo del Gran Prix della Costa Smeralda rimane vivido nella memoria di chi ha avuto la fortuna di essere lì presente. Un'eredità preziosa che, forse, un giorno potrà tornare a brillare.

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