I punti chiave
- Telaio: 700000 $
- Ala posteriore: 85-150000 $
- Ala anteriore: 141500 $
- Halo: 17000 $
- Fondo piatto: 141000 $
- Power unit: 18 milioni $
- Cambio: 354000 $
- Serbatoio: 31000 $
- Volante: 50000 $
- Sistemi idraulici: 170000 $
- Freni: 78000 $
- Pneumatici: 3000 $ circa
- Componenti varie: 51000 $
- La più cara? La Mercedes di Fangio
Alle volte le domande più complicate sono quelle che sembrano le più semplici. Se è abbastanza facile capire quanto possa costare produrre un auto normale, di quelle che usiamo tutti i giorni, le cose diventano quasi impossibili quando si tratta di modelli all’avanguardia della tecnologia come le monoposto della Formula 1. Qualche anno fa nel paddock girava una battuta: per capire quanto veloce sarebbe andato un pilota, bastava controllargli il conto in banca. L’equazione era ed è sempre valida: chi più spende più va veloce. Stabilire esattamente quanto si debba spendere è però un compito difficilissimo. Qualche tempo fa la rivista specializzata Motorsport intervistò Pat Symonds, progettista delle Renault che vinsero il titolo nel 2005 e 2006 prima di passare al servizio della F1 come Chief Technical Director.
A sentire lui nessuno sa veramente quanto costi produrre una singola monoposto: “alle volte le squadre non vogliono dircelo, altre volte non lo sanno proprio ma si possono fare delle stime ragionevoli”. Prima del 2021 progettare e sviluppare una monoposto in grado di vincere un titolo poteva costare 400 milioni di dollari ma le cose sono cambiate molto con l’introduzione del budget cap, che limita l’investimento massimo a 135 milioni di dollari nel 2023. Una volta esclusi gli enormi costi di ricerca e sviluppo, quindi, quanto costa mettere assieme una delle monoposto che sfrecciano sui circuiti di tutto il mondo? Una cifra da brividi, stimabile attorno ai 20,62 milioni di dollari. Vediamo quindi come per arrivare a questo conto spaventoso bisogni tenere conto di una moltitudine di fattori, alcuni dei quali davvero sorprendenti.
Telaio: 700000 $
Una delle parti più costose di una monoposto di Formula 1 è anche quella che si vede di meno, protetta com’è dalle sovrastrutture, dalle superfici aerodinamiche al resto della vettura. Il telaio è un pezzo unico, una monoscocca, fatta in modo da proteggere al meglio il pilota. C’è chi scherza e dice che per far fuori un telaio di una F1 bisognerebbe buttarlo in un vulcano e non è molto lontano dalla verità. La struttura è praticamente indistruttibile, due volte più forte dell’acciaio e cinque volte più leggera, costituita da 12 strati di fibra di carbonio. Nonostante pesi circa 35 chili, deve non solo sostenere il peso del resto della vettura ma anche l’enorme carico aerodinamico che si sviluppa alle alte velocità. Chiaramente, tutta questa tecnologia si paga.
Ala posteriore: 85-150000 $
Poche parti sono così essenziali per le prestazioni di una vettura di Formula 1 come i complessi alettoni che montano dietro al motore. Senza di esse ed i sofisticati studi aerodinamici che servono per metterli a punto, le vetture dovrebbero girare in curva molto più lentamente di quanto fanno ora, con pesanti conseguenze sui tempi. Nonostante pesino pochissimo, quindi, le ali sono incredibilmente costose, visto che spesso e volentieri si sviluppano pacchetti aerodinamici specifici per ogni circuito. L’ala posteriore varia in termini di prezzo a seconda del circuito: quelli cittadini, dove serve solo avere parecchio carico, sono più semplici mentre quelli dove si alternano parti veloci e guidate hanno bisogno di lavoro extra. L’aggiunta del DRS, elemento spesso determinante in corsa, ha poi fatto salire ancora di più il costo.
Ala anteriore: 141500 $
Il musetto e l’ala anteriore sono le parti più complicate da progettare in una monoposto, tanto da determinarne il successo in gara. Da quando nel 2017 le regole sull’aerodinamica sono state rilassate, le soluzioni trovate dagli ingegneri sono diventate sempre più sofisticate. Questo significa che quel musetto che talvolta viene danneggiato da un pilota troppo impulsivo costa una fortuna. Symonds riferisce alcune delle voci che ha sentito nel paddock: “Christian Horner dice spesso che un’ala anteriore costa circa 250000 sterline ma non so se stia gonfiando i numeri per poter spendere più soldi altrove. Quando ero alla Marussia costava circa 33000 sterline ma dal 2016 ad oggi il livello di complessità è salito alle stelle. Sicuramente costerà almeno 100000 sterline”. Se, poi, aggiungete il costo delle gallerie del vento, un pacchetto aerodinamico specifico può costare cifre ancora più spaventose.
Halo: 17000 $
Paradossalmente, una delle componenti meno costose di una monoposto di Formula 1 è anche una delle più evidenti, il cosiddetto halo. Sviluppato dal centro specializzato britannico Cranfield Impact Centre, fu introdotto tra le polemiche per proteggere i piloti dai detriti in pista o dal contatto con le gomme delle altre vetture durante le gare. Il responsabile della Cranfield James Watson parlò del suo sistema dopo l’incidente del 2020 in Bahrain, quando l’halo quasi sicuramente salvò la vita del pilota Romain Grosjean. “Lo abbiamo testato fino a 100 kilonewton, ovvero un peso equivalente di circa 10 tonnellate. Difficile capire quanta forza abbia sostenuto durante quell’incidente ma visto che è rimasto intatto ha fatto il suo dovere”. Anche il ferrarista Charles Leclerc ha dovuto ringraziare l’halo in passato anche se, onestamente, rimane sempre un po’ un pugno nell’occhio...
Fondo piatto: 141000 $
Una delle parti più complesse, quelle che nessuna scuderia permetterà mai di fotografare in dettaglio è proprio il fondo della vettura, quello che contribuisce circa il 60% del carico aerodinamico. Gli enormi progressi fatti negli ultimi anni ne hanno fatto salire vertiginosamente i costi, nonostante nel 2021 si sia cercato di ridurne l’impatto per ragioni di sicurezza. La cosa, ovviamente, non ha fatto che scatenare ancora di più la fantasia degli ingegneri, che hanno inventato metodi sempre più complicati per generare carico in aree sempre diverse. Fino a quando non sono state dichiarate fuorilegge, le cosiddette bargeboard laterali, eredi delle vecchie minigonne, costavano davvero una fortuna. Secondo Symonds “visto che il progetto del fondo delle vetture incorpora le aree esterne, che hanno canaline molto complesse e le costosissime bargeboards, un fondo piatto può costare oltre 100000 sterline”.
Power unit: 18 milioni $
Nonostante la Formula 1 si sia impegnata da anni nella riduzione dei costi dei motori, bloccandone lo sviluppo per consentire di ammortizzarne gli enormi costi di sviluppo, la cosiddetta power unit rimane la parte più costosa di una vettura di F1. Le regole sui motori, introdotte nel 2022, rimarranno le stesse fino al 2026, quando ci sarà l’ennesima rivoluzione. Le caratteristiche di base della parte termica sono più o meno invariate dal 2014, un V6 turbocompresso da 1600 cc ma si è lavorato molto sulle altre componenti del pacchetto. Oltre al motore a combustione interna ed al turbocompressore, ci sono le parti per il recupero dell’energia cinetica e termica, le batterie elettriche e la componentistica per la gestione elettronica. Chiaramente un sistema molto complesso che non può essere economico. Symonds parla dei prezzi in vigore qualche anno fa ma il principio non cambia molto: “le regole stabiliscono che un cliente paghi 12 milioni di euro per un motore ma nessuno paga una cifra del genere, visto che il pacchetto include una miriade di altre componenti per poterlo usare. In realtà le squadre che usano motori non sviluppati in proprio pagano circa 15 milioni di euro per una sola unità”.
Cambio: 354000 $
Il cambio semi-automatico introdotto negli anni ‘90 sulle monoposto di Formula 1 è diventato sempre più diffuso anche sulle vetture più performanti ed è più o meno rimasto lo stesso negli anni. Otto marce più retromarcia, comandate da levette al volante e sistemi molto sofisticati che hanno ridotto il tempo della cambiata a meno di cinque centesimi di secondo. Non tutte le scuderie, però, hanno le risorse ed il know-how per sviluppare un’unità in proprio, essendo quindi costretti a comprarli dal proprio fornitore di motori. Naturalmente ci sono anche le eccezioni: nonostante fosse passata ad usare le power units della Mercedes nel 2021, la McLaren continua a sviluppare e realizzare i cambi in proprio. L’unica cosa che non si modifica nel tempo è che queste unità siano estremamente sofisticate e parecchio care.
Serbatoio: 31000 $
I costi della Formula 1 sono così elevati da venire fuori da componenti che ai più sembrano banali. Alzi la mano chi si sarebbe aspettato che il semplice serbatoio costasse quanto una berlina di classe media? La spiegazione è sempre la stessa: le velocità e i rischi legati alle gare costringono i costruttori a realizzare sistemi quasi indistruttibili, costruiti con una fibra composta da poliuretano e kevlar. La cellula di carburante è fatta in modo specifico in modo da riempire lo spazio alle spalle del sedile del pilota, al quale è collegato in maniera permanente. La spiegazione è abbastanza semplice: il serbatoio non è del tutto vuoto, così da evitare che il carburante si sposti in curva e viene progettato in modo da non “sgonfiarsi” quando la benzina cala.
Volante: 50000 $
I complessi volanti delle Formula 1 sono dei piccoli capolavori tecnologici e vengono costruiti usando materiali ricercatissimi. Curiosamente, però, vengono realizzati da una sola ditta, la McLaren Applied Technologies, che fornisce a tutte le scuderie le ECU alla base dei volanti. Questo vuol dire che le unità sono più o meno uguali, con un massimo di 20 bottoni, nove selettori rotondi e sei levette. Naturalmente le somiglianze finiscono qui, visto che ognuna di queste funzioni è completamente programmabile secondo le indicazioni delle scuderie e dei piloti. Il fatto che siano praticamente pezzi unici, personalizzabili all’estremo, ne fanno salire alle stelle il prezzo.
Sistemi idraulici: 170000 $
Uno dei costi più nascosti e difficilmente comprensibili per gli utenti della strada normali è quello dei sistemi idraulici di una monoposto. Come si accorgono i vari piloti quando si trovano con una macchina praticamente morta dopo un problema all’apparenza minore, una vettura di F1 non può funzionare senza i complessi sistemi che ne regolano una moltitudine di sistemi. I sistemi controllati da sistemi idraulici sono nove: il servosterzo, la frizione automatica, il cambio marcia, la retromarcia, il differenziale autobloccante, il DRS, la frenata indiretta, l’acceleratore, le valvole di aspirazione e la wastegate del turbocompressore. Il fatto che questo gran numero di sistemi sia legato ad un unico serbatoio idraulico complica maledettamente l’implementazione, il che si riflette sul costo, che ai più sembra pazzesco.
Freni: 78000 $
Come diceva una famosa pubblicità, “la potenza è nulla senza controllo”. Dopo aver speso un patrimonio per spingere a velocità sempre più alte le proprie vetture, volete che le scuderie si mettano a risparmiare sui freni? Ovviamente non se ne parla nemmeno. Il conto che le ditte specializzate presentano alle scuderie è da far rabbrividire: visto che vanno studiati per esigenze specifiche, talvolta per un solo circuito, un solo disco di una F1 può costare da 2 a 3000 dollari. Le pastiglie sono più economiche, circa 780 dollari l’una mentre le pinze sono parecchio più care, oltre 5600 dollari l’una. Anche componenti all’apparenza semplici come le campane dei freni, che serrano il freno ai semiassi, costano 2800 dollari. Aggiungi quasi 9000 dollari per i pedali di acceleratore e freni e la cifra complessiva sale ben oltre ai 70000 dollari.
Pneumatici: 3000 $ circa
Gli enormi pneumatici della Formula 1 sembrano e sono parecchio costosi. Visto che sono progettati dalla Pirelli per offrire il massimo delle prestazioni per un numero limitato di giri, invece che nell’arco di diversi anni come le gomme che abbiamo sulle nostre vetture, il costo è fuori misura. La ditta italiana spende capitali ingenti per preparare le varie mescole per ogni circuito, fornite in tre gradazioni, cui vanno aggiunte le gomme full wet ed intermedie. Symonds rivela che, qualche tempo fa, “ho avuto un incontro con il responsabile della Pirelli Mario Isola e parlavamo proprio di costi. Il prezzo che fanno alle varie scuderie è di 600 euro per ogni gomma, sia che venga usata o meno”.
Componenti varie: 51000 $
I costi per costruire una vettura di Formula 1 sono talmente elevati che si rischia di perdersi ma, alle volte, sono quasi incomprensibili. L’elenco dei materiali accessori necessari per fare in modo che una vettura sia pronta per partecipare ad un Gran Premio è lunghissimo ma, almeno a sentire Symonds, i costi salgono in maniera pazzesca. “La cosa che potrebbe sorprendervi è che il semplice cablaggio che va all’interno del telaio costa qualcosa come 25000 sterline. Il cuscinetto di una singola ruota costa uno sproposito, 1100 sterline l’uno mentre gli alberi di trasmissione sono ancora più cari, qualcosa come 7000 sterline l’uno. Si fa in fretta a salire coi costi, molto in fretta”.
La più cara? La Mercedes di Fangio
Si può discutere all’infinito su quale sia la Formula 1 che è costata di più in termini di progettazione e realizzazione, con gli appassionati pronti a ricordare gli esperimenti degli anni ‘70 e ‘80 vietati dai regolamenti e chi più ne ha più ne metta. Decisamente più semplice stabilire quale sia la vettura che ha corso nel campionato più importante al mondo che ha staccato il prezzo più elevato negli anni. Incredibilmente non si tratta né di una delle strapotenti auto dell’era Senna-Prost o una delle creazioni degli ultimi anni, ma una vettura ben più fascinosa. Quando andò all’asta al Goodwood Festival of Speed, in Inghilterra, nel luglio 2013, la Mercedes W196R, vettura con la quale il grandissimo Juan Manuel Fangio vinse il campionato del 1954 è diventata l’auto più costosa della storia della F1.
Per portarsela a casa, un anonimo collezionista fu disposto a tirare fuori una cifra quasi assurda: circa 30 milioni di dollari. Sicuramente non sarà veloce come la Red Bull di Verstappen ma, almeno in quanto a fascino, la batte 10 a 0.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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