"Eravamo lì per te, potevi non cantare". La rabbia del papà di Gioele contro Fedez

Fedez sul palco per il concerto e a 200 metri un padre chino sul suo bambino di 10 anni appena morto in un banale incidente: è polemica su quanto accaduto a Ozieri

"Eravamo lì per te, potevi non cantare". La rabbia del papà di Gioele contro Fedez
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Quanto può essere grande il dolore di un genitore che perde il proprio figlio? Tanto più quando a portarlo via ad appena 10 anni è un incidente. Gioele Putzu è morto mentre giocava a calcio in un campetto di Ozieri, in Sardegna, travolto dalla porta che non gli ha lasciato scampo. Era lì perché voleva assistere al suo primo concerto, quello di Fedez, che quella sera suonava in paese. Ma il destino è crudele e gli ha tolto sia quella possibilità, sia tutte le altre che la vita gli avrebbe potuto dare. E il padre, in un messaggio carico di rabbia e di umana disperazione, si è rivolto proprio al rapper, perché sperava di trovare un po' di comprensione nel suo comportamento in quell'occasione. Probabilmente non è stata una decisione sua cantare, come emerge dalle dichiarazioni del sindaco, ma forse si sarebbe potuto opporre. Sicuramente avrebbe potuto non fare le successive storie in cui critica chi gli fa notare che è stato fatto un errore.

Prima del messaggio del padre, Fedez si è difeso sui social dall'accusa di non aver sospeso il concerto, sostenendo che "riescono a inventarsi notizie con la speranza che diventino virali, senza un minimo di rispetto verso una tragedia del genere". Il soggetto sotto inteso dal rapper sono i giornalisti. Perché lui ha "chiesto di fare un minuto di silenzio" e "nessuno si è permesso di dire nulla, nessuno. Vergogna chi, ma come si fa?". Eppure, qualcuno poi qualcosa ha detto, e non certo per andare virale come sostiene Fedez. "Ti facevo una persona più umana, visto che hai dei figli. Io in quel momento che cantavi a Ozieri, io padre di Putzu Gioele, il bambino deceduto a 200 metri da te, ero per terra con mio figlio, chiedendogli di riaprire gli occhi, e chiedendo di prendere la mia vita e di lasciare vivere lui", scrive Ivan Putzu sulla pagina Facebook del cantante.

Uno sfogo disperato, un modo per far arrivare a Fedez la sua voce, per fargli capire che a non aver avuto rispetto non sono quelli che l'hanno criticato per aver comunque cantato, con un bambino morto da poco a breve distanza. "Noi abitiamo a Olbia, siamo venuti a Ozieri perché mio figlio cantava le tue canzoni e voleva vederti cantare dal vivo. Tutto questo non gli è stato possibile", prosegue il papà di Gioele. Ovviamente, Fedez non ha alcuna responsabilità in questa immane tragedia, ma probabilmente ci si aspettava da lui maggiore sensibilità. "Potevi non cantare per una sera e rispettare il mio dolore", conclude Ivan Putzu, sottolineando forse la cosa più umana e naturale che il rapper avrebbe potuto fare. Invece, con la morte a poca distanza, si è cantato e si è fatto lo show.

Marco Peralta, sindaco di Ozieri, intervistato sul caso dai media locali, in merito a mancato annullamento ha ribadito: "Avremmo voluto farlo e lo abbiamo chiesto più volte, ma per ragioni di ordine pubblico è stato deciso di continuare con il concerto".

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