"L'anno prossimo ci riproveremo". I Jalisse e quell'amore per Sanremo

I Jalisse sono famosi per aver vinto Sanremo nel 1997 con Fiumi di Parole e per aver proposto un brano in gara, da allora in poi, altre 26 volte, avendo ricevuto in risposta sempre un sonoro "no". Eppure non c'è rancore nella coppia, che anzi manda un messaggio ad Amadeus

"L'anno prossimo ci riproveremo". I Jalisse e quell'amore per Sanremo

I Jalisse nel 1997 hanno vinto Sanremo, contro ogni pronostico, con il brano "Fiumi di Parole". Da allora non sono più riusciti ad accedere alla gara, nonostante abbiano proposto un brano praticamente ogni anno. Sono stati rifiutati 26 volte e promettono, senza paura di essere delusi: "Siamo già pronti per la 27esima proposta del prossimo anno". Ironici e convinti, i Jalisse hanno parlato della loro esperienza sanremese, rifiuti compresi, senza nessun imbarazzo. "Ai tempi di Fiumi di Parole, nel 1997 non credeva nessuno che quel brano potesse avere successo, invece non solo riuscimmo a smentire tutti, arrivammo ad una vittoria storica, portando quella canzone a mietere successi non solo in italia, ma in tutto il mondo". Trentuno anni insieme, sul palco e nella vita, festeggiati sul loro profilo Instagram pochi giorni fa. Per i Jalisse essere stati considerati delle meteore della musica italiana, ad un certo punto della loro carriera, nell'estate del 2018 precisamente, è stato quel che li ha portati ad avere un posto in prima fila per assistere alla scalata di Amadeus verso la conduzione e la direzione artistica del Festival di Sanremo.

La vostra edizione del programma di Raiuno, Ora o Mai Più, nel 2018, è stata un successo di critica e ascolti, che probabilmente ha iniziato ad aprire alla possibilità di vedere sul palco dell'Ariston proprio Amadeus. Cosa ricordate quell'esperienza con lui?

"È verissima questa cosa, Amadeus veniva ovviamente da tutte le esperienze che conosciamo nel pre-serale. Con Ora e Mai Più ha avuto un successo di ascolto in una fascia importante come il prime time. Quella è stata la consacrazione che aspettava, e che lo ha portato alla seconda edizione di Ora o Mai Più e poi finalmente l'occasione è arrivata anche per Sanremo. Però è importante ricordarci che Amadeus ha ricevuto un testimone importante da Carlo Conti, probabilmente lui ha sofferto molto per la mancanza di Fabrizio Frizzi e da quel momento è come se avesse voluto ritirarsi un pochino, dichiarando di non voler più seguire il Festival. Quello è stato un altro step importante per l'arrivo di 'Ama' a Sanremo".

Una cifra stilistica dei Festival di Sanremo targati Amadeus è l'unione dei big della musica italiana appartenenti alla tradizione '60-'70-'80 con quelli più amati da giovani e giovanissimi. Questo segreto, secondo voi, viene anche da quel successo sperimentato a Ora o Mai Più?

"Nella nostra edizione di Ora o Mai Più c'eravamo noi, Massimo Di Cataldo e Valeria Rossi (tra gli altri) in gara. Come giudici-coach invece avevamo Patty Pravo, Loredana Bertè, Fausto Leali, Michele Zarrillo. Quindi sì, questo mash-up anche con gli anni '90 c'era già allora. Però anche questa è una strada già segnata precedentemente da Carlo Conti, con il programma "I Migliori Anni" che ebbe un gran successo frutto di un insieme di musica che tocca ogni corda del pubblico. Ed anche su questa scia oggi vediamo "Tale e Quale Show", che fa lo stesso lavoro seppur con un tipo diverso di varietà e con un programma che è più un gioco".

Possiamo dire, quindi, che siete testimoni dei successi televisivi che hanno portato Amadeus fino all'ingresso del Teatro Ariston. Abbiamo parlato di come il Direttore Artistico di Sanremo sia attento alla tradizione, ma come lo avete visto rispetto all'attenzione che presta al mondo dei social?

"Amadeus punta sempre molto sui personaggi che funzionano nel mondo social. Tanto è che tra i protaginisti in gara quest'anno troviamo Ariete con un brano scritto anche da Calcutta, entrambi protagonisti fortissimi su Spotify, e in radio anche se meno in tv. Amadeus è diventato maestro in questo mix che colpisce sia i giovani che le persone che seguono storicamente il Festival. È un'operazione di marketing fantastica questa, che è il meccanismo anche con cui si è creato uno dei più grandi successi musicali degli ultimi anni, ovvero Mille, di Orietta Berti con Fedez e Achille Lauro, che si sono incontrati, non a caso, proprio nel primo Festival di Amadeus per poi firmare un successo radiofonico incredibile".

Sanremo per voi è gioia ma anche sinonimo di rifiuto. Cosa state facendo mentre si scaldano i motori della prossima edizione del Festival e come vi sentite oggi, alla luce anche dell'ennesimo verdetto della commissione verso un vostro brano?

"Attualmente noi siamo in tour e portiamo in scena i nostri brani Sanremesi, quelli che abbiamo interpretato nell'esperienza di Ora o Mai Più e in quella (solo di Alessandra Drusian, ndr) di Tale e Quale Show. Per quanto riguarda Sanremo non ci fermiamo, siamo dei carri armati, ma di pace. Non abbiamo cingolato sotto, abbiamo magari scarpe bucate perché camminiamo tanto, ma c'è solo amore da parte nostra verso Sanremo. Smentiamo di aver mai protestato contro commissioni o di aver espresso malumore verso i nomi che sono entrati nel cast contrariamente a noi. Siamo molto pazienti e ci ripresenteremo l'anno prossimo con lo stesso spirito delle volte precedenti".

Un messaggio per Amadeus?

"Un grande in bocca al lupo ad Amadeus, che sicuramente anche in questa edizione farà i

numeri spaventosi che ha già fatto. Ma non solo un in bocca al lupo per lui, anche per le sue co-conduttrici e per tutti e 28 i concorrenti in gara. Noi seguiremo il Festival da casa da fan e da innamorati pazzi di Sanremo".

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