Notte della Taranta, che ritmo

Così la Notte della Taranta ha fatto ballare spettatori ma anche ascoltatori in radio

Notte della Taranta, che ritmo
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Pochi show come La Notte della Taranta riescono a essere così moderni pur restando legati alla tradizione. È il fascino di uno spettacolo che anche sabato 24 agosto a Melpignano (Lecce) ha raccolto ben più di centomila spettatori, tutti entrati subito nel «ritmo indiavolato» che sa piegarsi a ogni stato d'animo, dalla gioia alla malinconia, cambiando colore e calore degli accordi. Dopotutto la taranta è una piattaforma stilistica senza tempo che, in questa edizione, il maestro concertatore Shablo (anche intervistato sul palco dalla conduttrice Ema Stokholma) è riuscito a distendere senza snaturare, ad allargare senza deformare calibrando bene gli estremi, dalla Pizzica di Aradeo che ha aperto il concerto fino alle interpretazioni curiose dei brani di Geolier (forse la più ostica), Gaia e Angelina Mango (foto), convincente anche in pezzi per nulla semplici come Su picculina. Uno show del genere non è facile da commentare, anzi da contrappuntare in radio. Lo ha fatto bene in diretta Giulia Nannini su Radio2, con la solita eleganza e molto rispetto, intervenendo soltanto quando era il caso e offrendo i dettagli giusti all'ascoltatore.

Su Rai3 La Notte della Taranta ha sfiorato il milione di telespettatori (share 9,01% nella prima parte e 10,09% nella seconda). E in radio è diventato è un bell'esempio di come essere «dentro» un evento pur rimanendo lontani.

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