
Oltre la melodia, il ritmo oltre il suono, verso il rumore, dentro il silenzio. C'è musica e musica. Ce ne è una che chiede allo spettatore di partecipare direttamente. Ieri sera, a Milano, è partita la stagione di musica da Camera del Divertimento Ensemble - realtà milanese esistente dal 1977 con tutte le sue iniziative e diramazioni; fondata dal direttore d'orchestra a compositore Sandro Gorli - ciclo di appuntamento recital fatti con pochi strumenti.
Alla Fabbrica del Vapore, al centro della sala per le esecuzioni due veri e propri virtuosi, ovvero la violoncellista Martina Rudic e il violinista Lorenzo Gorli. Per dirla in breve, siamo nell'ambito della musica moderna e contemporanea di derivazione classica. Durante l'evento eseguite musiche di autori del Novecento, perlopiù, pagine dei compositori Gubajdulina, Xenakis, Pesson, Poppe, lo stesso Gorli, Holliger, Benjamin e Berio. Proposte per palati e orecchie fini, pubblico molto attento, sala quasi del tutto piena. Livello degli strumentisti alto, esecuzioni altrettanto, di creazioni musicali davvero complesse, se non nella quantità di note nella concezione (ndr, anche immaginare un silenzio in un dato punto può essere un atto virtuosistico, paradossalmente). A fine concerto, interessante il colloquio con Lorenzo Gorli.
Il maestro sottolinea come davanti a questi repertori sia importante, come ascoltatori, "mettersi i gioco", lasciando da parte l'abitudine di "quel che si conosce", per esempio brani di Beethoven, Mozart e Chopin. Diversamente è questa musica è una sorta di "meta-musica". Che ieri sera è stata presentata attraverso un viaggio temporale di mezzo secolo, dai primi decenni del Ventesimo secolo in poi, fino agli anni Novanta, da precisare: repertorio mitteleuropeo. Quasi niente del minimalismo americano, anche se in un brano di Xenakis una eco si sente, visto che in quel periodo, siamo nel Cinquanta, dall'altra parte dell'oceano proponeva la sua visione John Cage, che fece da sparti-acque. Da qui, anche considerazioni sulla esecuzione: Gorli ricorda come sia difficile suonare bene "un soffiato", un "rumore", "rumori sul ponticello", cioè rendere dei gesti non musicali, musica.
Ieri sera, in questo senso, è stata una vera propria lezione. Applausi convinti del pubblico e dopo il concerto discussioni su quanto ascoltato e visto. Una musica che non si fa solo sentire, ma provoca anche dibattito. (prossimi concerti sul sito: divertimento esemble.it)- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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