Né rabbia né orgoglio Così declina una civiltà

Un saggio di Douglas Murray sulla crisi d'identità del Continente. Aggravata dall'immigrazione di massa

Né rabbia né orgoglio Così declina una civiltà

L e civiltà possono essere paragonate agli uomini. Come gli uomini invecchiano e muoiono. Il tramonto dell'Occidente, da Oswald Spengler a Michel Houellebecq, è un tema... intramontabile. Per accettare una simile verità, d'altronde, ci vuole tempo. Stiamo dunque vivendo gli ultimi giorni dell'Europa? Sì, secondo l'inglese Douglas Murray, che racconta la lenta agonia di un Continente così stanco da deporre volontariamente il fardello della libertà. La strana morte dell'Europa. Immigrazione, identità, islam (Neri Pozza, in libreria dall'1 novembre) è un libro coraggioso, e già questo ci dice qualcosa. A difendere le conquiste del liberalismo, si passa per pericolosi reazionari, probabilmente razzisti, certamente fascisti. La crisi d'identità è figlia della nostra storia. La condanna del nazismo ha portato con sé la condanna di ogni forma di nazionalismo e patriottismo. I valori cristiani e liberali, nel corso del XX secolo, hanno subito un colpo da cui non si sono ripresi. Anche la cultura è senescente. Non è un caso che i grandi artisti, come il pittore Anselm Kiefer o lo scrittore Michel Houellebecq, ritraggano con dolorosa precisione la fatiscenza morale e il nichilismo dell'Europa. La crisi è acuita dalla decisione di spalancare le porte a un'immigrazione che disprezza ciò che eravamo, siamo e saremo (ancora per poco). Un'identità debole, la nostra, contro un'identità così forte da resistere all'emigrazione e perdurare nelle società d'arrivo. Non è difficile capire chi vincerà alla lunga. Murray non si nasconde dietro a un dito: non tutti gli immigrati sono integrabili allo stesso modo. I più difficili da integrare sono i musulmani. Cose scritte mirabilmente, in Italia, da Giovanni Sartori, che non risulta fosse uno xenofobo...

Chiariamo: non è in discussione il dovere di accogliere chi fugge dalla guerra e chiede asilo politico. Ma le statistiche di Murray dimostrano che gli immigrati che fuggono dalla guerra e hanno diritto all'asilo politico sono una percentuale esigua del totale. Gli altri sono immigrati economici. Perché partono tutti per l'Europa? Perché sono sicuri che in un modo o nell'altro riusciranno a restare. Rimpatriare tutti è troppo costoso. I saltuari rimpatri sono più che altro un contentino per confondere l'opinione pubblica. Propaganda, insomma. La strana morte dell'Europa è un saggio importante anche per l'Italia, al centro di molte riflessioni di Murray. A partire da un dato di fatto: siamo stati abbandonati a gestire un'emergenza che dovrebbe riguardare l'Europa intera.

Murray sceglie la strada della cronaca per argomentare. Mossa vincente. La carrellata di attentati, stupri e politiche scellerate è devastante. Difficile obiettare: i fatti sono fatti. I tasselli vanno a comporre un mosaico terrificante. C'è la politica che non si preoccupa di governare l'immigrazione fino a quando è troppo tardi e allora si adopera per nascondere un problema che dubita di poter risolvere. C'è una filosofia autolesionista che parte con il rimorso per le stragi della Seconda guerra mondiale e finisce con la oicofobia, il disprezzo per la propria cultura. C'è una censura intellettuale, non dichiarata, per cui chi è fuori dal coro finisce emarginato, se non ammazzato: fu la fatwa contro Salman Rushdie ad aprire le danze. Lo scrittore fu condannato a morte da Khomeini a causa della «blasfemia» del romanzo I versi satanici. Era il 1989 e molti artisti europei diedero la loro solidarietà. A Khomeini. Poi ci furono i «profeti» abbandonati a se stessi o delegittimati, tra i quali si annoverano martiri come Pim Fortuyn e Theo Van Gogh. Non è che tutti gli intellettuali dormissero: Ayaan Hirsi Ali, Oriana Fallaci e altri hanno detto le cose come stavano. Sono finiti in esilio o in tribunale. C'è una discrepanza sempre più ampia tra ciò che dicono i politici e ciò che vivono i cittadini. Prendiamo il caso della Fallaci, che diede vita all'unico dibattito in Italia sul politicamente corretto. La Trilogia (La Rabbia e l'Orgoglio, La Forza della Ragione, Oriana Fallaci intervista sé stessa-L'Apocalisse) ha venduto tre milioni di copie, uno a volume. Vende ancora. Eppure fu delegittimata dallo stesso giornale (il Corriere della sera) che era andato esaurito grazie a La Rabbia e l'Orgoglio, la predica scritta dalla Fallaci all'indomani dell'attentato alle Torri Gemelle, l'11 settembre 2001. In quanto alle istituzioni, soprattutto nella sua Firenze, si tennero ben lontane dalla Fallaci: la ignorarono e le negarono onorificenze che sono andate a nullità di ogni tipo. C'è poi, nel libro di Murray, una sequenza di attentati spaventosa: Londra, Madrid, Parigi, Bruxelles, Mosca. Gli «11 settembre» europei sono numerosi e dolorosi. Ci sono inaccettabili rivendicazioni delle minoranze, che chiedono tribunali paralleli a quelli dello Stato per applicare la sharia; e c'è chi vorrebbe introdurre elementi della sharia nel sistema giuridico inglese.

All'ultima pagina si rimane lì a chiedersi: come è possibile che l'Europa desideri evaporare? Quanto durerà il senso di colpa per le tragedie della colonizzazione e per i totalitarismi del XX secolo? In nome di quali valori alternativi gettiamo via la laicità dello Stato, la libertà d'espressione, la parità dei sessi? Come possiamo dubitare di noi stessi al punto di obliare la grandezza della nostra civiltà, l'unica che abbia dato, a prezzo di innumerevoli massacri, e pur tra mille errori, dignità all'individuo? Chi altri ha distillato un pensiero che, tra una contraddizione e l'altra, proclama la libertà del singolo uomo e la difende dalle ingerenze dello Stato? Chi ha inventato la

separazione dei poteri senza la quale presto o tardi si finisce in schiavitù? L'Europa, una minuscola propaggine dell'Asia, poco più di un'appendice, ha illuminato il resto dell'umanità ma proprio noi vogliamo spegnere il faro.

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Avatar di dagoleo dagoleo
30 Ott 2018 - 17:08
Come il declino di Bisanzio fu cavalcato da una classe dirigente abbietta e litigiosa, che si curava solo del suo interesse e da sacerdoti che coi turchi sulle mura che scannavano i soldati bizantini, dibattevano del sesso degli angeli, allo stesso modo siamo noi oggi. Una classe dirigente che vorrebbe l'invasione islamo africana sull'onda di ideologie buoniste ed umanitarie folli, e sacerdoti cattolici che per nascondere l'onta della pedofilia e dell'uso improprio di risorse si allinea a questa politica ideologica pensando così di riuscire ad apparire più credibile.
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Avatar di fifaus fifaus
28 Ott 2018 - 11:59
E smettiamola con "una filosofia autolesionista che parte con il rimorso per le stragi della Seconda guerra mondiale e finisce con la oicofobia, il disprezzo per la propria cultura. C'è una censura intellettuale, non dichiarata". Le stragi fanno parte della storia dell'umanità da sempre! L'uomo è antropologicamente aggressivo
Avatar di agosvac agosvac
28 Ott 2018 - 14:00
Credo che bisognerebbe distinguere tra gli europei e l'UE. L'UE è nemica della civiltà europea ma esistono ancora gli europei che invece cercano di difenderla. Si tratta di una lotta all'ultimo sangue che potrà finire solo con la sconfitta dell'Europa o la totale fine dell'UE!!! In fondo è una lotta tra una burocrazia becera ed inumana e chi al contrario vuole la propria dignità di cittadino europeo.
Avatar di Lotus49 Lotus49
28 Ott 2018 - 18:05
Questo suicidio non è "spontaneo", ma indotto. C'è una pervasiva operazione culturale, finanziata dalle elite mondialiste che posseggono tutti i mezzi di informazione, tutte le banche, e di cui la UE e gli USA sono obbedienti burattini. Distruggere la famiglia, il senso di appartenenza, la patria, il Cristianesimo sono passi necessari per schiavizzare gli ultimi popoli liberi. L'introduzione forzata in Europa di orde di mentecatti serve il medesimo scopo.
Avatar di caren caren
28 Ott 2018 - 18:27
Possiamo affermare che siamo nelle mani del destino? Speriamo di no, anzi, io dico proprio no. E' vero che molti cosidetti "intellettuali", o si sono venduti o si sono persi avvitandosi sulle loro stesse idee, in una confusione morale che scavalca ogni lecito recinto, ad un prezzo molto caro però. Oppure prevale ancora il senso di colpa per i colonialismi ed altro. Può darsi, ma non è più il caso di fasciarsi la testa, poiché rischiamo la nostra libertà con tutto ciò che ne consegue. Comunque vedo ancora tanta gente, tra cui pensatori moderni, che non ci stanno a perire sotto il giogo dell'islamismo.
Avatar di cir cir
29 Ott 2018 - 18:24
le multinazionali sono gli artefici del disegno , ma i mandanti sono dietro le quinte che si fregano le mani ridacchiando ..http://antimassoneria.altervista.org/tag/talmud-smascherato/
Avatar di dagoleo dagoleo
30 Ott 2018 - 17:08
Come il declino di Bisanzio fu cavalcato da una classe dirigente abbietta e litigiosa, che si curava solo del suo interesse e da sacerdoti che coi turchi sulle mura che scannavano i soldati bizantini, dibattevano del sesso degli angeli, allo stesso modo siamo noi oggi. Una classe dirigente che vorrebbe l'invasione islamo africana sull'onda di ideologie buoniste ed umanitarie folli, e sacerdoti cattolici che per nascondere l'onta della pedofilia e dell'uso improprio di risorse si allinea a questa politica ideologica pensando così di riuscire ad apparire più credibile.
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